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Scuola, riforma voto in condotta è legge

Alla Primaria tornano i giudizi sintetici. Valditara: "Studenti più responsabili, al centro il rispetto"

Bambini a scuola (Foto )
Bambini a scuola (Foto 123Rf)
25 settembre 2024 | 12.30
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È stata definitivamente approvata dalla Camera dei deputati la riforma della condotta e della valutazione alla scuola Primaria. Il via libera dell'Aula al Ddl sulla valutazione degli studenti è arrivato oggi 25 settembre con 154 voti favorevoli, 97 contrari e 7 astenuti. Il provvedimento, già approvato dal Senato, è legge.

“La legge approvata dal Parlamento rappresenta un passaggio fondamentale per la costruzione di un sistema scolastico che responsabilizzi i ragazzi e restituisca autorevolezza ai docenti”, dichiara il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Cosa cambia

“Ringrazio i gruppi parlamentari di maggioranza per questo importante risultato. Con la riforma, il comportamento degli studenti peserà ai fini della valutazione complessiva del percorso scolastico e dell’ammissione agli esami di Stato. Cambia l’istituto della sospensione, vi sarà più scuola e non meno scuola per lo studente che viola le regole della civile convivenza; per i casi più gravi vi sarà l’impiego in attività di cittadinanza solidale. Il nostro obiettivo è sostenere il lavoro quotidiano dei docenti e di tutto il personale scolastico perché ai giovani siano chiari non solo i diritti ma anche i doveri che derivano dall’appartenere a una comunità, a iniziare dal dovere del rispetto verso l’altro. Nella scuola Primaria - prosegue Valditara - tornano i giudizi sintetici, da ottimo a insufficiente, molto più comprensibili dei precedenti livelli, miglioriamo così la comunicazione con le famiglie e al tempo stesso l’efficacia della valutazione. La scuola rimane il perno di un’educazione attraverso la quale si può costruire una società migliore. Continuiamo con orgoglio il cammino di riforme intrapreso”.

“Con la riforma del voto in condotta - conclude Valditara - si ripristina l’importanza della responsabilità individuale, si dà centralità al rispetto verso le persone e verso i beni pubblici e si ridà autorevolezza ai docenti”.

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