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Pozzolo e il test dello stub, come funziona e quando va fatto

L'esame per verificare la presenza di residui sulle mani dopo l'esplosione di un colpo

Una pistola
Una pistola
02 gennaio 2024 | 17.11
LETTURA: 1 minuti

Emanuele Pozzolo, il deputato di Fratelli d'Italia al centro della vicenda legata ad un colpo di pistola esploso in un veglione di Capodanno, si è sottoposto al test dello stub. In cosa consiste la prova? Come funziona? L'esame, eseguito in un caso in cui è stato sparato almeno un colpo di arma da fuoco, mira a verificare l'eventuale presenza di residui di polvere da sparo sulla mano di un soggetto.

Il test prevede l'impiego di un tampone adesivo - appunto Stub - per la raccolta di eventuali residui e poi i ricorso ad un microscopio elettronico e ad una microsonda a raggi X per procedere alle analisi. Lo Stub alle estremità è dotato di un adesivo in grado di catturare le sostanze presenti su entrambe le mani, in particolare nelle aree tra pollice e indice, maggiormente esposte nel caso di esplosione di un colpo. I campioni raccolti vengono quindi analizzati, l'obiettivo degli specialisti è individuare eventuali tracce di lega di piombo, antimonio e bario prodotte dall'arma. Le sostanze sono presenti in quantità spesso minime e, per le loro caratteristiche, tendono a scomparire in caso - ad esempio - del lavaggio delle mani. Per questo, l'esecuzione del test andrebbe effettuata a ridosso dell'esplosione del colpo.

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