
La nipote dell'uomo in carrozzina: "Che emozione!"
Un bacio sulla fronte a un disabile in mezzo alla calca di piazza San Pietro, espressione di una tenerezza verso i più deboli; un gesto semplice ma potente nel segno dell'accoglienza come i tanti che poi andranno a caratterizzare i 12 anni di pontificato di Papa Francesco. Era il 19 marzo del 2013 quando Jorge Mario Bergoglio, durante il giro in papamobile per salutare i fedeli prima della messa d'inaugurazione del ministero petrino, è sceso dalla jeep scoperta per andare ad accarezzare una persona in carrozzina. Protagonista dell'inaspettato gesto Cesare Cecconi, da tutti conosciuto come Cecé, arrivato a Roma (barellato) da San Benedetto del Tronto con il gruppo Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) spinto dal forte desiderio di vedere il nuovo Papa.
"Eravamo in piazza San Pietro tra migliaia di fedeli", racconta all'Adnkronos la nipote di Cecé, Valentina Troiani, volontaria dell'Unitalsi di San Benedetto del Tronto come lo zio. "Insieme a Corrado, un altro volontario, abbiamo deciso di sollevare mio zio dalla carrozzina per fargli meglio vedere Papa Francesco al suo passaggio. Era il suo desiderio. Ad un certo punto - ricorda Valentina - il Pontefice ha chiesto di fermare la jeep dalla quale salutava i fedeli, senza renderci conto di quanto stava, di lì a poco, in realtà accadendo. Il Papa, quindi, si è avvicinato a mio zio e lo ha baciato sulla fronte, poi mi ha stretto la mano e ha detto: 'pregate per me'. Un'emozione indescrivibile, condivisa da tutti coloro che erano intorno a noi". Un gesto simbolico catturato dai flash dei fotografi diventato poi virale in tutto il mondo.
"Ogni volta che penso a quella scena, ripresa dai fotografi presenti in piazza, scoppio a piangere - aggiunge Valentina - Specie ora che mio zio non c'è più (è scomparso due anni dopo l'episodio), specie che ora che anche Papa Francesco ci ha lasciato. Sono felice che mio zio abbia potuto vivere quella grande emozione e doppiare così il primo bacio ricevuto anni prima da Papa Wojtyla, durante la sua visita a Loreto".
L'abbraccio al disabile Cecé è stato il primo tra i tanti a seguire da parte di Papa Francesco: gesti spontanei e carichi di significato che incarnano la sua idea di 'chiesa in uscita', concetto cardine del suo magistero. Nel dicembre 2023, incontrando i membri dell'Unione trasporto ammalati ai santuari a 120 anni dalla sua fondazione nell'Aula Paolo VI del Vaticano, Papa Francesco ha sottolineato come la presenza dei volontari dell’Unitalsi, "balsamo per le ferite di tante persone con disabilità" testimoni "la bellezza di una Chiesa che sa accompagnare, una Chiesa che sa prendersi cura dei più deboli, una Chiesa che sa annunciare il Vangelo nella carità operosa. Non stancatevi di andare controcorrente in un mondo che, in nome del benessere e dell’efficienza a tutti i costi, emargina e scarta".
(di Sibilla Bertollini)