
Tra referendum e raccolte di firme, il progetto autonomista va avanti da decenni
"Speriamo che questa proposta sia calendarizzata a breve nelle Commissioni, naturalmente si va ad intersecare con il percorso, che sembra rilanciato, della riforma di Roma Capitale. Lavoreremo per far sì che anche questa proposta, parallelamente, possa andare avanti altrimenti la nostra battaglia sarà comunque - nell'ambito della riforma di Roma Capitale - per fare sì che Ostia e Ostia antica abbiano una 'autonomia' come comune urbano marittimo". Lo afferma all'Adnkronos il consigliere municipale della lista Calenda sindaco ed esponente di Azione Andrea Bozzi sulla proposta di legge, di iniziativa del deputato Ettore Rosato (Az), per l'istituzione del nuovo Comune di Ostia.
"La premessa importante - spiega Bozzi - è che questa nostra iniziativa nasce dopo che la Regione Lazio, a settembre scorso, ha risposto al primo Comitato promotore del referendum (che aveva depositato un dossier nel 2019) e a un secondo Comitato, che ad oggi la Regione non può autorizzare un referendum su Roma perché la Capitale è nata con un ordinamento speciale. Davanti a quel pronunciamento abbiamo visto che l'unica possibilità era superare questo nodo con una proposta di legge".
Spiegando le ragioni della proposta il consigliere municipale osserva: "Per noi è importante che ci sia una gestione autonoma di questa parte di municipio; l'altra parte di municipio non muore, ma si valorizza se ha a sua volta un governo che pensa all'entroterra, che presenta dinamiche e problematiche completamente diverse dal litorale". "A suo tempo ci furono due referendum, nel 1989 e nel 1999, persi anche perché veniva chiesto un quorum, ma trasversalmente l'idea non è mai stata abbandonata da tanti cittadini e imprenditori soprattutto dopo aver visto le sorti di Fiumicino, che ha aumentato il pil del 40%, dove gli abitanti sono passati da 40mila ad 80mila e dove c'è stata una crescita esponenziale - conclude Bozzi - Ci mettiamo a disposizione di tutte le forze politiche che su questo si dovranno esporre. Cercheremo un consenso trasversale alla Camera e sul territorio faremo incontri con tutti quelli che vogliono supportare l'iniziativa".
Tra referendum e raccolte di firme, il progetto autonomista va avanti da decenni. Ostia comune autonomo, un progetto che da più di 35 anni vede ciclicamente partiti e comitati cittadini impegnati nel tentativo di staccare definitivamente dal punto di vista amministrativo il litorale da Roma, come riuscì a Fiumicino nel 1992. Il primo tentativo di separarsi dalla Capitale risale infatti al 1989 con un referendum si concluse con una sconfitta. Non andò meglio dieci anni più tardi, quando nemmeno si raggiunse il quorum. Nel 2019 fu la pandemia a far arenare un altro tentativo in questa direzione.
In questi anni si sono susseguite raccolte di firme e pagine social sul tema, l'argomento è stato spesso al centro del dibattito, ma senza mai approdare a una conclusione concreta. E' delle scorse settimane l'ultima iniziativa politica, la proposta di legge "Istituzione del comune di Ostia", presentata il 23 gennaio su iniziativa dei deputati Ettore Rosato e Valentina Grippo.
"Siamo arrivati a questo perché Roma ha sempre trascurato i municipi in generale, e in particolare il nostro - spiega all'Adnkronos Renzo Pallotta, già 'minisindaco' di Ostia - C'é una riforma di legge costituzionale, con primo firmatario Barelli, che prevede maggiori poteri a Roma e quindi la trasformazione degli attuali municipi in piccoli comuni. La situazione ottimale, perché in quel modo non ci sarebbe nemmeno quella spaccatura che si sta creando tra cittadini dell'entroterra e del litorale. Siamo rimasti una delle pochissime nazioni in Europa a non avere una legge speciale per la Capitale. Eravamo colonia di Roma nel VI secolo avanti Cristo e lo siamo rimasti anche nel 2025".