I supremi giudici della Quinta sezione penale hanno dichiarato inammissibile il ricorso della procura generale di Milano contro la sentenza di Appello
Diventano definitive le assoluzioni per tutti gli imputati del processo Mps: i supremi giudici della Quinta sezione penale hanno dichiarato inammissibile il ricorso della procura generale di Milano contro la sentenza di Appello pronunciata nel maggio 2022 che aveva assolto tra gli altri l’allora presidente di Mps Giuseppe Mussari e l'allora direttore generale Antonio Vigni.
Le accuse riguardavano presunte irregolarità nelle operazioni Alexandria e Santorini, Chianti Classico e Fresh, effettuate per coprire le perdite provocate dall'acquisto di Antonveneta. Accuse oggi cadute con la sentenza dei supremi giudici che hanno confermato l’assoluzione anche per le società del gruppo Deutsche Bank e Nomura, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore generale Francesca Loy. In primo grado Mussari era stato condannato a 7 anni e mezzo mentre Vigni a 7 anni e 3 mesi, sentenza poi ribaltata in Appello.
"Sono trascorsi 11 anni, 5 mesi e 2 giorni dal 9 maggio 2012, allorquando tutto ebbe inizio. Oggi è finita: assolto definitivamente perché i fatti non sussistono. Esprimo tutta la mia gratitudine e il mio affetto agli avvocati Tullio Padovani, Fabio Pisillo e Francesco Marenghi che hanno voluto rappresentarmi e difendermi sin dal primo atto delle indagini, continuando a farlo anche quando altro non vi era che il mio essere loro grato. Alle loro capacità e alla loro perseveranza va ascritto l'immutabile epilogo di questa vicenda", afferma Mussari in una dichiarazione rilasciata all'Adnkronos.
"Ho scelto di difendermi solo e soltanto dinanzi al mio giudice naturale, non vi è oggi ragione di mutare registro", sottolinea ancora Mussari che aggiunge: "Mi sia consentito ricordare l'avvocato Federica Nicolini anche lei, nel suo ambito, ha contribuito a che sia stata fatta chiarezza".
“Grande soddisfazione per l’esito e per il mio assistito Giuseppe Mussari che ha subito 11 anni di processi, tutti finiti per giustizia con assoluzioni. Questo castello di accuse che si è dipanato in vari processi non ha retto”, ha detto all’Adnkronos l’avvocato Fabio Pisillo, difensore di Mussari, dopo la sentenza della Cassazione. “Soddisfazione anche perché la sentenza della Corte di Appello di Milano era poderosa come ha sottolineato nella requisitoria anche la procura generale della Cassazione”, ha sottolineato il penalista.