Sulla fascetta stretta al collo sarebbero state trovate solo le impronte dell'imprenditore e quella di un soccorritore. Ma l'avvocato ribatte: "In corso ancora numerosi accertamenti"
"I familiari di Angelo Onorato, in relazione alle notizie di stampa che attribuiscono tracce di Dna sulla fascetta unicamente alla sola vittima, osservano che il dato non appare decisivo, perché non terrebbe in considerazione l'ipotesi di un killer che, certamente, avrebbe utilizzato dei guanti". Lo fa sapere Vincenzo Lo Re, il legale che assiste i familiari di Angelo Onorato, l'imprenditore e marito della ex eurodeputata Francesca Donato, trovato cadavere nella sua auto a Palermo.
L'avvocato ricorda che "sono ancora in corso numerosi accertamenti, coperti dal segreto investigativo, relativi alla ricostruzione di quanto accaduto quella mattina in prossimità della vettura di Angelo Onorato". Da qui l'invito "ancora una volta" agli organi di stampa a "non trarre conclusioni parziali in ordine alle delicate indagini in corso".
"Non vi fidate dei giornali che da decenni oscurano omicidi di questo tipo. Fidatevi della famiglia, di chi conosceva bene e sapeva che non avrebbe mai compiuto un atto del genere", scrive intanto sui social Carolina Onorato, la figlia 22enne dell'imprenditore. L'uomo venne trovato proprio dalla ragazza e dalla moglie, l'ex eurodeputata Francesca Donato, con la fascetta stretta al collo dove sarebbero state trovate solo le sue impronte e quella di un soccorritore. Ma non di persone estranee. "O fidatevi dei fatti- prosegue la giovane - della lettera in cui scrive che si era fidato delle persone sbagliate, che delle persone gli volevano male. O che quella mattina stessa, al bar, comprò la colazione per il giorno seguente. Valutate se queste cose combaciano con un suicidio".