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Medici famiglia: "richieste vaccino antinfluenzale fino a +25%, rischi carenze temporanee"

In Lombardia oltre 1,3 mln vaccinati (+126mila rispetto allo scorso anno), nel Lazio 713mila contro quasi 624mila

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12 novembre 2024 | 18.35
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Sono in crescita le richieste di vaccinazione antinfluenzale, un aumento "che, almeno per la parte che riguarda i medici di famiglia, stimiamo anche del 25% in alcune aree e in alcune fasce d'età", spiega all'Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), sottolineando però il rischio di una distribuzione non sempre "in linea con le capacità di somministrazione dei medici di famiglia, che sono più elevate rispetto alle dosi distribuite. E c'è anche il problema di una programmazione delle consegne, legata alle gare su base regionale, che potrebbero creare qualche problema di approvvigionamento temporaneo, come già accaduto in alcune aree".

I dati di due grandi Regioni confermano adesioni in aumento. I cittadini vaccinati - dai loro medici di famigla, dai pediatri, dai servizi aziendali e farmacie - sono stati, ad oggi, 1.328.108 in Lombardia, cioè +126.645 rispetto allo scorso anno, e 713.049 nel Lazio contro le 623.960 dello scorso anno (+89.089). "E' indubbio - continua Scotti - che la richiesta di vaccinazione da parte dei pazienti sia aumentata per l'antinfluenzale mentre c'è più resistenza a vaccinarsi contro il Covid". Per esempio, contro Sars-Cov-2 in Lombardia sono stati appena 191.866 (ad oggi) i vaccinati nei diversi punti di riferimento vaccinali, e nel Lazio appena 28.535.

I problemi di carenza per l'antinfluenzale di cui si è parlato per alcune regioni, spiega Scotti, "sono legate al tipo di gare e di consegne pattuite. In generale le Regioni hanno strutturato piattaforme in cui oggi sono registrati i dati, lotto per lotto, dei vaccini. C'è più sicurezza e controllo amministrativo e ci sono Regioni che potrebbero aver fatto degli accordi di gara con consegne frazionate. Ma se aumentano le richieste dei cittadini, magari sulla spinta delle informazioni su un virus stagionale più aggressivo, il rischio è che il frazionamento delle consegne lasci dei buchi temporali", spiega Scotti che sottolinea anche la necessità di un maggior coordinamento tra i soggetti vaccinatori. "Se un mio paziente si vaccina in farmacia, per esempio, avere informazioni per tempo è importante. Non è raro che si tratti di pazienti che devono sottoporsi anche ad altre vaccinazioni, ma è un'informazione che la farmacia non ha".

L'appello dei medici di famiglia, dunque, è a un maggiore coordinamento 'digitale' anche a livello periferico dei diversi punti di vaccinazione "per ottimizzare le energie". Ma per Scotti "la medicina generale, sul fronte della vaccinazione, dovrebbe essere utilizzata meglio. Oggi subisce un contingentamento dei vaccini che non ne sfrutta le potenzialità. Ci sono Regioni che distribuiscono le dosi più ai farmacisti che ai medici e colleghi che fanno fatica ad avere dosi in più per i propri assistiti".

In ogni caso Scotti invita a vaccinarsi o, comunque a prenotare il vaccino in modo da essere immunizzati nelle fasi più intense della stagione dell'influenza. Oggi "a chiedere di essere vaccinati sono "soprattutto pazienti con più di 65 anni, con patologie croniche" ma, anche se in misura assai minore, "registriamo una crescita anche nelle richieste dei più giovani che temono di essere bloccati dell'influenza".

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