
Il nuotatore paralimpico rompe il silenzio sulla vicenda giudiziaria
"Vedo lo schifo, sembra che la sentenza sia arrivata per caso". Manuel Bortuzzo, oggi ospite di Verissimo, nella puntata di domenica 27 aprile rompe il silenzio sulla vicenda che lo ha coinvolto suo malgrado. E lo fa per ristabilire una verità che, a suo giudizio, viene offuscata da racconti superficiali e distorti.
Il gup di Roma ha condannato a un anno e otto mesi, con pena sospesa, Lucrezia Hailé Selassiè, ex fidanzata del nuotatore paralimpico. "Sembra che una questione giudiziaria sia gossip, non è così. Voglio parlare perché se rimango in silenzio sembra che io sia d'accordo con quello che viene detto", dice Bortuzzo ripercorrendo le tappe del caso e spiegando che "dopo attacchi di panico" ha intrapreso anche un percorso psicologico.
"La frequentazione sana è durata poco, qualche mese", dice ripensando al rapporto nato nella casa del Grande Fratello." Lei non ha accettato il fatto di essere stata lasciata, l'aspetto mediatico le pesava molto. Ho dovuto fare un comunicato stampa per far capire com'era la situazione reale. Io sono andato avanti nella mia vita e mi sono trovato ogni giorno a confrontarmi con messaggi e frecciatine. Poi 'vengo sotto casa, mi presento davanti ai locali dove sei'... Diventa una situazione invalidante", dice Bortuzzo.
"Non ho mai negato di averle risposto" ad alcuni messaggi "e ad aver provato a frequentarla di nuovo. Ma finché sei dentro, a livello psicologico, è difficile rendersi conto. Vivevo in un disagio totale, non sapevo cosa fare. Mi sono trovato a Manchester per la finale dei Mondiali, sotto la porta trovo un biglietto 'sono Lulù, vieni al decimo piano'. Non volevo succedesse niente, c'era la mia famiglia e c'era la Nazionale. Sono andato a trovarla la sera per tamponare la situazione e ci sono riuscito", dice raccontando uno degli episodi chiave.
C'è stato un tentativo di riavvicinamento? "Non ho mai negato che sia successo. Ho avuto l'impressione che a tratti fosse la persona giusta da avere al mio fianco. Ma poi è tornata ad essere quella di sempre: oppressiva, possessiva e gelosa. Con quella persona non potevo stare e ho detto basta, di persona. Lei è sempre stata convinta che la relazione sia finita per decisione di mio padre o per la pressione dei miei amici, io le ho detto più volte che era una decisione mia. E a quel punto reagiva dicendo 'basta con queste cazzate o ti ammazzo'".
Un nuovo episodio si è verificato a Madeira, durante gli Europei. "Si è presentata ancora una volta in hotel, ancora un bigliettino. L'ho ignorato, lei è venuta a bussare alla stanza. Io ero in compagnia del capitano della Nazionale, lei ha iniziato a insultarmi. L'ho fatta entrare, il mio compagno è rimasto vigile sulla situazione. Abbiamo parlato all'ingresso del bagno, lei ha alzato le mani. L'ho fermata e le ho detto 'ci vediamo in tribunale'".