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Italiani e infertilità, solo 25% conosce terapie mentre il 74% crede che Pma possa contrastare calo demografico

È quanto emerge dall’indagine 'Il fenomeno dell’infertilità: percezioni e vissuti degli italiani', condotta dall’Istituto Piepoli, tra i temi al centro del Congresso Nazionale della Società Italiana della Riproduzione (Sidr), presieduta dal professor Ermanno Greco, organizzato insieme alla Società Italiana Policistosi Ovarica (Sipo), che si è tenuto a Roma, all’Università Medica Internazionale UniCamillus.

Italiani e infertilità, solo 25% conosce terapie mentre il 74% crede che Pma possa contrastare calo demografico
28 novembre 2024 | 11.27
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La maggioranza degli italiani "riconosce l’infertilità come un problema reale e trasversale, che coinvolge entrambi i sessi e tocca le dimensioni economiche, sociali, mediche ed emotive". Tuttavia, "permangono pregiudizi, tabù e un insufficiente supporto a chi si trova ad affrontare questa difficoltà, con solo il 25% degli italiani che conosce le terapie e gli interventi per il trattamento dell’infertilità, mentre il 74% crede che la fecondazione assistita possa dare un contributo significativo nel contrasto al calo demografico in atto in Italia". È quanto emerge dall’indagine 'Il fenomeno dell’infertilità: percezioni e vissuti degli italiani', condotta dall’Istituto Piepoli, tra i temi al centro del Congresso Nazionale della Società Italiana della Riproduzione (Sidr), presieduta dal professor Ermanno Greco, organizzato insieme alla Società Italiana Policistosi Ovarica (Sipo), che si è tenuto a Roma, all’Università Medica Internazionale UniCamillus.

Le principali cause percepite. "La maggior parte degli italiani (69%) pensa che la difficoltà ad avere figli, oggi, sia un problema piuttosto esteso, che coinvolge sia uomini che donne (86%) - ha registrato l'indagine - Gli italiani individuano fattori legati a stili di vita e ambientali come le principali cause del problema: età avanzata (39%); squilibri ormonali (34%); malattie pregresse (29%), fumo (26%); fattori psicologici e/o emotivi (24%); inquinamento, abuso di alcol e fattori ambientali (23%). Questi dati evidenziano la necessità di sensibilizzare il pubblico su comportamenti preventivi e sull’importanza di agire in modo tempestivo".

Conoscenza limitata delle tecniche di trattamento. "Solo il 25% degli italiani si dichiara a conoscenza delle terapie e degli interventi per il trattamento dell’infertilità, tra cui si distinguono le tecniche di Procreazione medicalmente assistita (Pma) (19%). Tra le principali fonti di riferimento spiccano i medici specialistici e i centri di fecondazione assistita. Tuttavia, l’accesso ai trattamenti risulta ancora limitato da costi elevati e disparità regionali.

Il contributo della Pma contro il calo demografico. "Con un tasso di natalità in continuo calo, ben 200mila bambini in meno nel 2024 secondo i dati del Rapporto annuale 2024 dell’Istat, gli italiani concordano sull’importanza della Pma nel contrastare questa tendenza. Il 74% degli intervistati ritiene che la fecondazione assistita possa dare un contributo significativo, ma sottolineano la necessità di rivedere le normative vigenti, come la legge numero 40, per adeguarle alle nuove esigenze sociali. In particolare, poco meno di un italiano su due è a conoscenza del fatto che la Pma sia normata da una legge. In generale, si prospettano alcuni cambiamenti e adattamenti relativi all’estensione del perimetro dei soggetti toccati o al favorire e qualificare l’uso di embrioni e ovociti. Le aspettative salgono su chi conosce la legge", ricorda la Società Italiana della Riproduzione.

Le aspettative per il futuro. "Gli italiani chiedono interventi concreti per affrontare il fenomeno, tra cui: facilitare l’accesso alle strutture mediche o centri specializzati attraverso il Sistema Sanitario Nazionale (36%), medici più formati su questa patologia (34%), maggiore presenza di Centri specializzati per la cura dell’infertilità e più finanziamenti per la ricerca medica (29%), inoltre educazione nelle scuole sul tema della fertilità oltre a campagne di sensibilizzazione ed eventi dedicati (23%)", si legge nell'indagine.

Per Ermanno Greco, presidente della Società Italiana della Riproduzione, "l’infertilità non è solo un problema medico, ma è una sfida sociale ed emotiva che richiede maggiore attenzione e supporto da parte delle istituzioni e della comunità. È fondamentale abbattere i tabù, migliorare l’accesso alle cure e investire in informazione e prevenzione per garantire a tutte le coppie il diritto di costruire una famiglia. Con una maggiore sensibilizzazione e politiche più inclusive, possiamo dare una risposta concreta al calo demografico che sta interessando il nostro Paese”.

Il Rettore di UniCamillus, Gianni Profita, ha dichiarato: “L’Università UniCamillus è orgogliosa di ospitare il congresso nazionale Sidr. e Sipo, due realtà chiave nel panorama della medicina e ricerca sulla fertilità. I dati recenti evidenziano come l'infertilità sia non solo una sfida medica, ma anche un problema sociale e culturale di grande impatto. In Italia il 69% della popolazione riconosce l'infertilità come un fenomeno diffuso che coinvolge entrambi i generi, spesso stigmatizzato. È grave che molte persone si sentano sole di fronte alla difficoltà nel concepire. Secondo l’indagine dell'Istituto Piepoli, presentata nel corso del Congresso che si svolge in UniCamillus, la maggior parte degli italiani percepisce le cure per l’infertilità come costose e difficili da ottenere, sottolineando l'urgenza di migliorare l'accesso ai trattamenti.

Secondo Livio Gigliuto, presidente dell’Istituto Piepoli: "La difficoltà ad avere figli, per gli italiani, è una condizione diffusa e trasversale, che coinvolge equamente uomini e donne e incide profondamente sulla società italiana, non solo sul piano medico, ma anche su quello psicologico, emotivo, culturale. Ma è anche un tema che investe la salute della nostra democrazia: 7 italiani su 10 pensano che le cure contro l’infertilità siano costose e in pochi possano permettersele, e quindi chiedono più supporto dalla sanità pubblica. Persistono insomma barriere economiche e un senso di solitudine, amplificati dalla scarsa consapevolezza e informazione sulle possibili soluzioni. Cosa serve per gli italiani? Maggiore informazione sul tema, più accessibilità alle cure e un sostegno pubblico più efficace per rispondere alle sfide demografiche del nostro tempo”.

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