Il cappuccino in barba bianca continua a sorridere alla vita e rallegrare le case degli italiani con i suoi consigli e la sua saggezza antica
Il Calendario di Frate Indovino festeggia i suoi primi 80 anni, 80 anni di storia italiana: il cappuccino in barba bianca continua a sorridere alla vita e rallegrare le case degli italiani con i suoi consigli e la sua saggezza antica. Con l'umorismo tipico francescano e la familiarità cappuccina è riuscito con immagini, ricette, detti e consigli a mantenere viva e a custodire la tradizione della cultura popolare italiana in maniera semplice e accattivante. E nelle sue copertine sono racchiuse fotografie impresse nell’immaginario collettivo.
Un'edizione molto speciale, già dalla copertina, quella del 2025, Anno Santo del Giubileo, indetto da papa Francesco lo scorso 9 maggio 2024, cui questa edizione è dedicata sul filo rosso del tema comune della speranza. Non solo: 1225-2025, ricorre un altro compleanno importante, gli 800 anni del "Cantico di Frate Sole" di San Francesco d'Assisi, tra le primissime poesie scritte in lingua italiana: una pagina dell'Almanacco ne pubblica il testo accanto al commento in versi del poeta e scrittore Daniele Mencarelli.
"È davvero un dono della Provvidenza celebrare il nostro 80° nel corso di un anno giubilare: non capita spesso, no? Per questo abbiamo voluto dedicare questo numero speciale al grande Giubileo della speranza: vogliamo così rispondere all’appello di papa Francesco e arrivare a tutte le famiglie come 'pellegrini di speranza', tenendo fede al nostro motto 'una buona parola, nella vita di ogni giorno'", Paolo Friso, direttore generale Edizioni Frate Indovino.
In questi momenti nei quali vengono rimessi in discussione, dai potenti della terra, gli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici, il Calendario 2025 si fa portavoce di un forte richiamo alla responsabilità nei confronti della questione ambientale, della limitatezza delle risorse, dello spreco indiscriminato. Un invito a promuovere la sostenibilità come stile di vita, che sollecita un ripensamento dei sistemi economici, sociali, politici e tecnologici che tenga conto dei bisogni e dei diritti di tutte le comunità, anche le più emarginate.
Prodotto in milioni di esemplari, ne vengono spedite più di 2.500.000 copie ogni anno. Dal 1946 il Calendario di Frate Indovino - Padre Mariangelo da Cerqueto - mantiene inalterato il suo fascino puntando, come sempre, sulla saggezza in pillole: segreti per la coltivazione dell’orto e del giardino, ricette gustose, spigolature e curiosità, i consigli per la salute. Nascono così le sue pagine, stampate per informare su Sole, vento e pioggia con indicazioni pratiche per chi deve seminare, coltivare la vite, falciare l’erba, curare l’orto, mietere e occuparsi del vino… "Quando ero giovane sacerdote, iniziai a pensare all'almanacco - ha confidato Padre Mariangelo - avevo uno scopo ben preciso: far giungere alla gente, insieme a tanti piccoli consigli, il messaggio della pace e della letizia francescana, eco mirabile del messaggio evangelico".
L'Almanacco viene spedito in tutta Italia, c’è una versione speciale per la Svizzera, in 15.000 copie, e una per la Sardegna che riporta le festività proprie dell’isola. Circa 2500 copie vanno all’estero, in tutto il mondo, e vengono realizzate anche 50 copie in linguaggio Braille per i non vedenti. Ne esistono due versioni, la classica da parete, e una più recente da tavolo, ma c’è anche il calendario dell’avvento. Per celebrare l'Anno Giubilare sono stati stampati ulteriori 100.000 esemplari personalizzati che sono gratuitamente distribuiti negli info point in piazza San Pietro ai pellegrini che raggiungeranno Roma.
Negli ultimi anni il calendario si è arricchito di una serie di volumi di approfondimento del tema principale, collane formate da piccoli volumetti monotematici. La prima era dedicata intitolata "Creature", 8 volumetti che aiuteranno a vivere in armonia con la Natura e con la Vita, la seconda "Fratelli in Umanità" e lo scorso anno "Perle", 12 libricini con brevi riflessioni sulla parabola della pagina del mese del calendario 2024, con una lettura al tempo stesso spirituale, personale, professionale e anche teologica, in uno stile semplice e francescano. Quest'anno si tratta di un volume unico sulle dodici parole-chiave del Giubileo, che accompagnano ogni mese il Calendario di Frate Indovino 2025, associate a uno o più personaggi conosciuti per la sicura scia di santità che hanno lasciato dietro di loro. Ricordare in spirito francescano le vicende storiche di alcuni grandi protagonisti della fede, tra cui Padre Pio, i Martiri dell’Uganda, Carlo Acutis, Chiara Luce Badano, Charles De Foucault, Madre Teresa di Calcutta, Vittorio Bachelet, Padre Leopoldo Mandic e papa Benedetto XVI, incastonandole nel grande disegno del Giubileo.
Sono 22 gli illustratori che hanno fatto grande la storia di questi ottant’anni anche sotto il profilo artistico: tra gli altri Luigi Arzuffi, Severino Baraldi, Achille Superbi, Curt Caesar, Fernando Carcupino, Angelo Cesselon, Gianluigi Mattia, Gino Gavioli, Marina Molino, Irio Ottavio Fantini, Dario Gobbi, Giorgio Olivetti e Leonardo Spina. Moltissime anche le collaborazioni autorali: nel calendario 2025, illustrato dal maestro Stefano Pachì, ritroviamo assieme ai frati della redazione le firme di Daniele Mencarelli, Ernesto Olivero, (il fondatore del Sermig-Arsenale della Pace), Andrea Tornielli e Michele Zanzucchi.
Nato nell'immediato dopoguerra per portare una buona parola per la vita di ogni giorno, per aiutare i contadini, scrutando preventivamente li cielo per loro ed annunciando in anticipo il corso delle stagioni, è divenuto via via un “mai-più-senza” nelle cucine del focolare domestico contribuendo a portare speranza e stimolando la reciprocità. Non è un caso che Il Calendario sia da sempre un invito allo scambio, un esempio virtuoso di economia del dono generativa per dare sostegno a chi ha bisogno e vive situazioni di disagio, di povertà.
Già l'edizione del 1979 raccontava le storie delle missioni e all'impegno dei frati nei paesi in via di sviluppo. Il Calendario del 2009, a 100 anni dalla prima missione dei frati cappuccini in Amazzonia, illustra molte delle attività̀ economiche nate grazie al contributo dei lettori: non solo scuole, chiese, seminari, case di accoglienza, progetti in favore degli Indios, ma anche segherie, officine, allevamenti ittici, apicoltura, ecc...
E la storia continua: dal 2013 è la Fondazione Assisi Missio, grazie alle donazioni raccolte con il Calendario, che promuove e supporta progetti di prossimità, nel nostro territorio, le famiglie in difficoltà sociali, economiche ed abitative; si occupa dell’accoglienza dei profughi, degli immigrati.
E ancora, entrando ancor più nell’oggi, si affrontano le situazioni di crisi nel mondo: dalla salvaguardia dei popoli indigeni dell’amazzonia al sostengo psicologico delle madri che hanno perso i figli in combattimento in Ucraina, all’aiuto alle famiglie bisognose nei Territori Occupati.
Padre Mariangelo da Cerqueto, il fondatore, aveva avuto fin da subito la sua intuizione del Calendario. Infatti la prima edizione del 1946 (preparata nel 1945), nonostante l'aspetto dimesso, fu subito premiata dal successo: dodici paginette in bianco e nero in carta quasi velina, e la tiratura di duemila copie, che oggi sono diventate milioni e milioni.
Fin dal 1946, le pagine dell'Almanacco riportano gli orari del Sole e i cicli della Luna, come anche le ipotesi sul meteo. Ma come può̀ un Frate fare previsioni meteo o dare indicazioni e consigli sull'agricoltura? Padre Mariangelo aveva accesso al grande archivio dei Cappuccini di Assisi, dove sono conservate le Cronache (una sorta di “Giornale di bordo”) di tutti i conventi dipendenti. Dai più̀ vecchi insediamenti della prima metà del XVI secolo ai giorni nostri c’erano molte di queste Cronache che riportavano i lavori fatti anche in considerazione delle condizioni meteo più̀ o meno favorevoli. Così Padre Mariangelo ha steso una sorta di "foglio di calcolo", ponendo - lunazione per lunazione - tutte le variabili anno per anno ottenendo quella che oggi sarebbe definita una valida base statistica sulla ciclicità̀ del tempo atmosferico, sulla quale ancora oggi vengono elaborate le previsioni in anticipo... e la cosa funziona tutt’ora.
Per questa sua abilità nell'azzeccare le condizioni meteorologiche, la gente che lo conosceva lo definiva "il Frate che ci indovina" dove in dialetto umbro "indovinare" è appunto sinonimo di "azzeccare". E da qui prende il nome il Calendario: il Frate che... indovina il tempo!
Nei primi anni, l'Almanacco era anche uno strumento utile e pratico per le scadenze amministrative. Il 18 luglio del 1951, Frate Indovino ricorda ai suoi lettori che è l'ultimo giorno per il pagamento delle imposte dirette, per non far scattare una indennità̀ di mora del 2%, che diventa del 6% dopo il 22 del mese. Lungo i mesi dell’anno vengono segnalati i pagamenti di altre tasse o la riscossione delle pensioni.
E poi, gli astri, i pianeti e le costellazioni che Frate Indovino ha sempre scrutato con curiosità̀ e sete di conoscenza. Da decenni, la rubrica "Specola" accompagna i lettori del Calendario, parlando di macchie solari, perturbazioni atmosferiche, tempeste magnetiche, giornate sfavorevoli, influenze fisiopatologiche, posizione dei pianeti e fenomeni celesti.
Nel tempo le rubriche si sono aggiunte, modificate, adattate ai tempi. Su ogni pagina del calendario, mese per mese, consigli, curiosità, proverbi, informazioni sui fenomeni celesti, le giornate favorevoli per i coltivatori.
Nella rubrica Dal libro delle stelle troviamo le scoperte astronomiche, astrofisiche, posizioni planetarie; in quella Donne invece ritratti di figure femminili che hanno fatto la storia; in Salute ovviamente suggerimenti e indicazioni sull’utilizzo delle erbe di campo per preparare infusi, decotti… La rubrica Per tutti riporta consigli di ecologia e sostenibilità attraverso l’utilizzo di materie semplici (limone, bucce ortaggi…) che hanno un impiego efficace alla base di ricette segrete, ed è un po' una chiave di lettura semplice del pensiero ecologista. E poi ancora, il pensiero spirituale, con le citazioni da parole e testi di santi, filosofi, sacre scritture, uomini e donne di grande spiritualità di tutto il mondo e di ogni religione; il famosissimo Grillo sparlante, che offre perle di saggezza, massime e proverbi; Dalla Bisaccia di Frate Indovino troviamo le gustose ricette che seguono, mese per mese, la stagionalità dei prodotti della terra. VedoPrevedoTravedo è la sezione dedicata all’innovazione e alle nuove tecnologie. Non potevano poi mancare le curiosità sulle parole della lingua italiana, le etimologie, le storie e gli usi raccolti in Lo sapevate.
Dai classici della letteratura italiana alle storie tradizionali narrate in giro per il mondo, scorrere alcune annate del Calendario è come sfogliare pagine di Manzoni, Dante Alighieri, De Amicis e altri. Ma sono stati soprattutto un’ottima fonte di ispirazione per Frate Indovino il grande e il piccolo schermo. Nel 1954, la tv arriva anche in Italia e il Calendario di quell'anno pubblica inserti e rubriche come "Televisioni di sapienza" e "Sapienza in televisione".
Seguendo il grande successo cinematografico di “Marcellino pane e vino”, l’Almanacco del 1957 è dedicato proprio al film e ha in copertina Marcellino. Nel 1959 tocca a Don Camillo e Peppone di Giovannino Guareschi. “Pinocchio per i ragazzi dagli 8 agli 80 anni” arriva nel 1963, sulla scia del successo del libro di fine Ottocento e dei tanti film già̀ usciti fra il 1936 e gli anni Sessanta. Le illustrazioni ripercorrono la storia del burattino di legno, mentre in pagina anche le rubriche di consigli e proverbi si richiamano alla creatura di Collodi: “Pinocchiate”, “Pinocchio in pillole”, “Pinocchio risponde”. Nel 1966 è la volta di “Biancaneve e i nove nani”. La giovane protagonista diventa il simbolo delle ragazze che si preparano a diventare spose. I nani non sono più̀ sette ma nove e incarnano le virtù̀ necessarie per una buona sposa o per un’ottima madre, che vuol costruire su basi solide la felicità della sua famiglia.
Nel 1973 per la prima volta compaiono le foto al posto delle illustrazioni. Sono gli scatti tratti dal film “Fratello Sole, sorella Luna”, diretto nel 1972 da Franco Zeffirelli, con Graham Faulkner nel ruolo di Francesco e Judi Bowker in quello di Chiara. Nell’anno seguente, il 1974, “Cappuccetto Rosso nel mondo di oggi” è alle prese con la modernità̀ degli anni Settanta e tutti i rischi che si possono incontrare, ben maggiori di quelli del bosco della favola originaria. Nel 1976, fa la sua comparsa anche il protagonista del libro (1940) e del film (1943) “Torna a casa, Lassie!”. E ancora: il film del 1978 diretto da Ermanno Olmi, vincitore della Palma d’oro al 31o Festival di Cannes, ispira nel 1982 il Calendario da titolo “L’albero degli zoccoli. Albero della vita”. Il Calendario del 1984 si apre con Chaplin, Aldo Fabrizi e Totò in copertina. Risale, infine, al 1987 l’ultima citazione cinematografica del nostro Calendario, uscito con il titolo “Il vero amore”. Un richiamo alla storia del romanzo di fine Ottocento e del film “Quo vadis”, colossal del 1951, diretto da Mervyn LeRoy. La storia di Licia e Vinicio, di Ursus e san Pietro scorre nei quadri dipinti e nelle didascalie in rima.