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Francesco e l’Italia, Sebastiani: 'Un laboratorio di giustizia sociale e solidarietà'

L'ex ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede racconta all'Adnkronos anni di viaggi, dialogo e impegno per le periferie

Papa Francesco e Pietro Sebastiani - IPA
Papa Francesco e Pietro Sebastiani - IPA
21 aprile 2025 | 17.43
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"Il pontificato di Papa Francesco ha segnato profondamente l'immagine della Chiesa nel mondo e continuerà a farlo per molti anni". A dirlo all’Adnkronos è Pietro Sebastiani, ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede dal 2017 al 2022, che ha seguito da vicino gli sviluppi di un pontificato tra i più incisivi della storia recente.

"In questi dodici anni Papa Francesco si è affermato come una figura di riferimento non solo per la comunità cattolica, ma per l’intera opinione pubblica mondiale", sottolinea Sebastiani. "Ha fatto sentire la sua autorevole voce su ogni teatro di crisi e su tutti i principali appuntamenti internazionali, indicando approcci e soluzioni alle grandi sfide globali".

Dal Medio Oriente all’Africa, dall’Ucraina all’America Latina, l’azione della Santa Sede non si è mai sottratta, proseguendo spesso in modo silenzioso ma costante anche quando l’attenzione internazionale tendeva ad affievolirsi. E proprio in questa coerenza, secondo l’ex ambasciatore, risiede uno degli elementi distintivi del pontificato.

"Il Papa ha seguito con particolare attenzione le vicende europee, sostenendo con forza il progetto di integrazione e l’allargamento nei Balcani occidentali, che ha definito un investimento geostrategico per la stabilità del continente", osserva il diplomatico. "Per lui un’Unione Europea coesa è una leva importante anche per il rilancio del multilateralismo".

La dimensione internazionale di Francesco si è espressa anche attraverso viaggi apostolici che hanno toccato tutti e cinque i continenti, con una pastorale globale che ha portato la Chiesa nelle periferie geografiche ed esistenziali del pianeta. Nell'opinione dell'ex inquilino di Palazzo Borromeo, sede dell'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, è stato centrale l’impegno per l’ambiente con l’enciclica "Laudato si’" e quello per l’educazione e l’economia, con iniziative come "Ricostruire il Patto Educativo Globale" e "L’Economia di Francesco".

"Il Pontefice ha lanciato una vera e propria agenda planetaria, ispirata a un nuovo umanesimo e a un’azione pastorale che mette al centro le periferie esistenziali, i migranti, gli esclusi, i dimenticati", spiega Sebastiani. "Un messaggio ascoltato soprattutto dai più giovani, e che va ben oltre i confini della Chiesa cattolica".

In ambito interno, Francesco ha promosso una profonda riforma della Curia, aprendo a una maggiore presenza di laici anche in ruoli apicali. Ma, conclude Sebastiani, il legame con l’Italia non si è mai affievolito: "Per Papa Francesco l’Italia resta un laboratorio cruciale di giustizia sociale e solidarietà. La 'cara nazione italiana', come l’ha più volte definita, è centrale nella missione universale di questo pontificato".

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