La tradizione è viva e preservata nella Val Bidente, nel Forlivese, nell'Alto Savio e nel triangolo Cervia–Cesena–Rimini.
L'Italia come ben sappiamo è ricca di tradizioni e cultura. Ogni Regione porta avanti ricordi e usanze che ci raccontano chi siamo stati e chi siamo. Soprattutto nei borghi interni ancora oggi, nonostante il progresso tecnologico, restano vive le volontà di fare un tuffo nel passato, soprattutto nei momenti di festa, tramite la rappresentazione di attività conviviali tipiche di tempi ormai lontani. Una delle Regioni che conserva le tradizioni di un tempo è l'Emilia Romagna, in particolare i borghi dell'entroterra, che rievocano paesaggi fiabeschi. Una delle tradizioni più sentite e preservate è quella de "Le Pasquelle".
Il nome della tradizione deriva dall'Espressione "Pasqua Epifania" e risale a secoli fa. Le Pasquelle sono un elemento simbolico fondamentale della cultura popolare locale dell'Emilia Romagna. Si celebrano principalmente durante il periodo dell'Epifania, creando un legame profondo con la religiosità, le tradizioni rurali e la vita agricola. Il rito delle Pasquelle è espresso attraverso canti e performance che vedono protagonisti gruppi di cantori e musicanti. Questi gruppi, vestiti con abiti che rievocano la figura della Befana o dei Re Magi, si recano nelle case in campagna, chiedendo il permesso di entrare portando allegria con la loro musica e allietando i cittadini. I canti, che trattano temi religiosi legati alla Natività, sono accompagnati anche da richieste scherzose di cibo e bevande: uno dei cibi più gustati e richiesti durante il rito de Le Pasquelle è la carne di maiale e derivati, simbolo di abbondanza e condivisione.
La tradizione de "La Pasquella" è viva e preservata soprattutto nella Val Bidente, nel Forlivese, nell'Alto Savio e nel triangolo Cervia–Cesena–Rimini. In relazione alle zone e tradizioni , il rito assume varianti locali che lo rendono unico e affascinante. Basti citare nel caso di specie le zone tra S. Sofia, Galeata e Civitella, ad esempio, sono solite il 5 gennaio proporre una performance che include canti improvvisati con stornelli in versi settenari rimati o in coppie di endecasillabi a rima baciata desunti dalla tradizione o spesso improvvisati e un ballo tradizionale con la figura della Befana.
''Questa tradizione deve essere tutelata, salvaguardata e valorizzata - afferma il promotore di questa iniziativa l'assessore alla cultura, turismo, sport e politiche giovanili di Civitella di Romagna Francesco Samorani - La creazione di un Registro Regionale de 'Le Pasquelle' sarebbe un passo importante per catalogare e conservare queste pratiche, garantendo che possano essere trasmesse alle future generazioni. Inoltre, il progetto potrebbe avere un impatto positivo sul turismo culturale e sul turismo sostenibile perché abbraccerebbe non solo la tutela e valorizzazione delle nostre tradizioni e cultura ma anche dei paesaggi suggestivi che colorano le performance del rito , attirando visitatori. Dunque un connubio tra antiche tradizioni ed economia locale che porta prosperità ai nostri territori e alle piccole attività dei luoghi''.