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Borse di studio, scoperta truffa da oltre mezzo milione a Torino

Coinvolti 80 studenti stranieri. Un 37enne con quattro immobili risultava avere 66 studenti come affittuari

Auto della Guardia di finanza
Auto della Guardia di finanza
14 gennaio 2025 | 08.49
LETTURA: 3 minuti

Scoperta una truffa da oltre mezzo milione di euro nell'ambito delle borse di studio. L’indagine 'Fake home' ha riguardato, in particolare, 80 studenti stranieri (in maggior parte iraniani, indiani e pakistani) coinvolti, secondo le accuse, in un meccanismo di frode finalizzato all’indebito ottenimento di borse di studio erogate dall’Ente regionale per il diritto allo Studio universitario del Piemonte in assenza dei requisiti previsti.

La maxi truffa

L'operazione è stata portata avanti dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Torino, anche grazie alla stretta sinergia operativa con l’Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario del Piemonte (Edisu). L’attività ha tratto origine da un'incongruenza riscontrata tra il numero di contratti di locazione stipulati da un 37enne ucraino residente a Torino e le effettive capacità occupazionali dei quattro immobili in suo possesso: negli stessi, oltre ai reali occupanti, risultavano infatti convivervi, cartolarmente, ben 66 studenti.

Gli approfondimenti hanno portato gli investigatori ad accertare, negli immobili, la presenza dei soli reali occupanti e la conseguente avvenuta stipula di contratti di locazione fittizi con gli studenti stranieri i quali, in realtà, erano stati ospitati da amici in assenza di regolari contratti.

Grazie alla compiacenza del 37enne, gli studenti extracomunitari avevano indebitamente autocertificato all’Edisu la disponibilità di un alloggio a titolo oneroso, presupposto necessario per perfezionare le istanze per le borse di studio, mentre l’affittuario aveva ottenuto illeciti compensi, compresi tra i 500 e i 600 euro per ogni contratto fasullo.

Le Fiamme gialle hanno, inoltre, accertato che il fenomeno illecito veniva alimentato tramite passaparola all’interno della comunità universitaria, mediante chat di diversi social media. Individuato un ulteriore proprietario di alloggi, un italiano 34enne residente anch’egli nel capoluogo piemontese, che ha consentito a 3 studenti stranieri di beneficiare di analoghe indebite provvidenze pubbliche.

Il meccanismo fraudolento individuato dalla Guardia di finanza ha consentito agli studenti stranieri sia di risultare vincitori, per gli anni accademici 2022/2023 e 2023/2024, di ottenere borse di studio per complessivi 513.522,95 euro, finanziate in parte con risorse del Pnrr, sia di beneficiare dell’esenzione dal pagamento delle tasse universitarie, erogate in due tranche annuali. Con riferimento alle procedure concorsuali relative all’anno accademico 2024/25, tuttora in corso, sono state segnalate ulteriori 11 posizioni, per le quali l’Edisu Piemonte ha proceduto alla loro esclusione dalla graduatoria. A chiusura dell’operazione, sono risultate 26 le persone complessivamente denunciate (2 proprietari di immobili, 1 intermediario e 23 studenti) per indebite percezioni di erogazioni pubbliche.

Nei confronti di ulteriori 47 studenti, in considerazione del montante delle somme indebitamente percepite, sono state unicamente irrogate sanzioni amministrative per complessivi 404.544,61 euro. Tra questi ultimi, anche uno di quelli segnalati all’Autorità Giudiziaria, in quanto per una annualità aveva superato il limite - fissato dalla Legge in 3.999,96 euro - per la sussumibilità della condotta nell’alveo penalistico. L’attività svolta dal Corpo ha consentito all’Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario del Piemonte di richiedere la restituzione dei benefici già concessi per 323.807,45 euro, nonché bloccare l’erogazione di ulteriori contributi non dovuti per 189.715,50 euro.

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