
Le prese di posizione del garante regionale Riccardo Bettiga e dell'autorità nazionale, Marina Terragni, sul caso del piccolo Luca
Il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Riccardo Bettiga, e l'Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Marina Terragni prendono posizione sul caso di Luca (nome di fantasia), il bimbo dato ancora in fasce in affido-ponte a una coppia residente nel Varesotto e dopo quattro anni trasferito in un'altra famiglia a cui il tribunale per i minorenni di Milano lo scorso gennaio lo ha assegnato in affido pre-adottivo, mentre pende ancora il ricorso d'urgenza per l'adozione in casi particolari presentato dai genitori che lo hanno cresciuto, assistiti dall'avvocato Sara Cuniberti.
“Il tempo trascorso, quattro anni (tutta la vita del bambino, non una parte) ha inevitabilmente stravolto quello che era un affido temporaneo, e ciò non per una responsabilità imputabile né ai genitori affidatari, né al bambino, tenendo conto anche della necessità di garantire il diritto alla salute soprattutto mentale, alla serenità e alla continuità affettiva, di cui apparentemente sembra non sia stato preso atto", sottolinea il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Riccardo Bettiga, che si chiede: "Era pertanto così necessario e davvero obbligatorio far scontare la sofferenza per tale condizione alla famiglia e al bambino? Era davvero necessario muoversi così?”.
La vicenda di Luca, affidato alla coppia residente in provincia di Varese nel 2020 per un affido-ponte, che sarebbe dovuto durare qualche mese e si è invece protratto per oltre quattro anni, "fu correttamente segnalata all’Ufficio del Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione, ed è indicativo il fatto che a fronte di una immediata richiesta di chiarimento il Tribunale per i minorenni di Milano non abbia fornito alcuna risposta", fa sapere Riccardo Bettiga. "Certamente - prosegue il garante - il Tribunale e la Procura sono organi che prendono le proprie legittime decisioni in modo indipendente i dall’eventuale 'esposizione mediatica' o da qualsivoglia richiesta del Garante, e non hanno l’onere di fornire spiegazioni: resta però il fatto che la gestione di questo caso suscita grandi perplessità e amarezza per le conseguenze che ha avuto sul bambino e sulle persone coinvolte”.
Il trasferimento del piccolo Luca in un'altra famiglia è avvenuto "in 24 ore ed è stato comunicato al bambino quando era solo in una stanza con due assistenti sociali che non aveva mai visto. Una cosa folle, che in tanti anni di carriera non mi era mai capitata", ha raccontato all'Adnkronos il legale della coppia che lo ha cresciuto, l'avvocato Sara Cuniberti. I primi genitori affidatari hanno lanciato anche una petizione online su Change.org per chiedere che venga rispettato il principio della continuità affettiva.
“E’ chiaramente comprensibile lo sconforto e il dolore della coppia a cui il bimbo era stato affidato inizialmente ora che dovranno dire addio al bambino che per quattro anni è cresciuto con loro e i loro tre figli", osserva Bettiga, che reputa "possano esserci ragioni fondate nella possibilità di riconoscere la 'continuità affettiva' con la famiglia affidataria, tanto più che il bambino dopo il distacco ha evidenziato in reazione disturbi comportamentali evidenti e un profondo malessere fisico e psicologico. Ricordo infine che il collocamento del minore presso la coppia adottiva, se effettuato senza garantire la continuità affettiva, senza un ascolto adeguato, senza adeguate spiegazioni al minore stesso e senza una transizione graduale, può costituire una violazione di numerosi diritti fondamentali così come sanciti dalle convenzioni internazionali”.
Alla presa di posizione di Bettiga è seguita quella dell'Autorità garante per l'infanzia e l’adolescenza, Marina Terragni, che in una nota si è associata "alla preoccupazione" manifestata dal garante regionale. "La speranza - dichiara Terragni - è che possano essere individuate misure per garantire la continuità affettiva nell’interesse del bambino, interesse che è e resta la nostra assoluta priorità".