L'istituto di credito sottoposto ad amministrazione giudiziaria dalla Guardia di finanza. L'ad Fiorentino: "Soggetti indagati non erano nostri clienti"
La Guardia di finanza di Milano ha sottoposto ad amministrazione giudiziaria la Banca Progetto. L’inchiesta della Dda “ha accertato come diverse società indirettamente gestite da soggetti contigui a esponenti della cosiddetta matrice 'ndranghetista, hanno beneficiato negli anni di finanziamenti erogati dall’istituto di credito con assistenza di garanzie statali previste dal Fondo centrale di garanzia a favore delle pmi del Mediocredito centrale accedendo così ad aiuti di stato a sostegno dell'economia” durante l’emergenza Covid o dopo l’aggressione della Russia all'Ucraina. L’intermediario, si legge nella nota della procura, “ha erogato finanziamenti assistiti da garanzia statale in favore di società pienamente inserite all'interno di dinamiche criminali” agevolando la locale di 'ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo (Varese).
Il provvedimento, disposto dal tribunale di Milano-sezione autonoma misure di prevenzione, costituisce il risultato di più ampie indagini delegate dalla procura-Dda di Milano, che hanno evidenziato diverse criticità sull’operatività dell’istituto di credito, con riguardo ai pericoli di permeabilità dello stesso in relazione ai rapporti con soggetti indagati per gravi delitti o destinatari di misure di prevenzione personali/patrimoniali.
La disamina dei fascicoli bancari ha consentito di appurare come l’intermediario, spesso eludendo i principi della normativa antiriciclaggio, ha erogato finanziamenti assistiti da garanzia statale in favore di società pienamente inserite all’interno di dinamiche criminali, in quanto oggetto della contestazione del delitto di trasferimento fraudolento di valori, in alcuni casi commessi con l’aggravante del metodo mafioso, consistito nell’agevolazione della 'locale' di 'ndrangheta di Legnano/Lonate Pozzolo, nel varesotto.
"Abbiamo circa 40mila pratiche di affidamento: i nove soggetti cui fa riferimento la Procura non sono nostri clienti". Così l'amministratore delegato di Banca Progetto Paolo Fiorentino in conferenza stampa a Milano. "La Guardia di finanza ha degli strumenti per risalire a collegamenti che noi non abbiamo. Questi nominativi? Non li abbiamo intercettati perché non erano presenti nei richiedenti delle richieste di affidamento. Sono soggetti totalmente estranei alla Banca", ha sottolineato.
"Al momento non abbiamo avuto ripercussioni sulla raccolta. Ovviamente abbiamo ricevuto qualche telefonata e stiamo rassicurando i nostri clienti: al momento la situazione è sotto controllo", ha detto ancora.
Banca Progetto Spa "ritiene doveroso precisare che l’istituto non è commissariato e che né la Banca, né i suoi esponenti e dipendenti, sono oggetto di indagine", si legge in una nota. "Banca Progetto Spa intende, quindi, rassicurare i propri clienti e stakeholders che continuerà ad operare in modo del tutto ordinario attraverso i propri organi e strutture interne - prosegue - Nell’ambito di un procedimento penale che non riguarda la Banca, il provvedimento è stato emesso in relazione ad asserite carenze istruttorie di 10 finanziamenti su circa 40.000 in essere, ed ha l’obiettivo di verificare, attraverso la nomina del dr. Donato Maria Pezzuto che si affiancherà alle strutture della Banca, l’adeguatezza dei presidi organizzativi e di controllo interni".