cerca CERCA
Giovedì 26 Dicembre 2024
Aggiornato: 19:05
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Crisi governo, Pd: "Faremo il possibile per tenere Draghi dentro"

Dal Nazareno la parola d'ordine non cambia, ma la preoccupazione è fortissima: "Allarme per costi crisi"

(Fotogramma)
(Fotogramma)
15 luglio 2022 | 20.51
LETTURA: 3 minuti

"Faremo il possibile per tenere Draghi dentro". Dal Nazareno la parola d'ordine non cambia. Stessa maggioranza, stesso perimetro con Draghi premier o c'è il voto. Ma la preoccupazione è fortissima. Sia per gli esiti della crisi sia per i costi pesantissimi che si porta dietro. Tra spread e un'agenda sociale -dai miliardi contro il caro energia al salario minimo- che era a portata e rischia di saltare. "Così si butta tutto alle ortiche", lo sfogo tra i dem che continuano a lavorare per ricucire - "lo faremo fino all'ultimo"- a tutti i livelli. Ma che non escludono la possibilità che da mercoledì non ci sia più un governo.

Il voto anticipato - il 25 settembre, il 2 e il 9 ottobre le date cerchiate in rosso - viene dato oggi da un deputato di peso dem come probabile "al 70 per cento", dice all'Adnkronos. Mentre si guarda con sempre maggiore sconcerto ai contorcimenti dei 5 Stelle. Ma anche con attenzione. "Tanti deputati sono in totale disaccordo sulla linea della strappo. Sappiamo nomi e cognomi. Vedremo". Non viene esclusa una nuova scissione. "E quel punto non sarebbero i 5 Stelle che escono dal governo ma, come dice Luigi (ndr Di Maio) sarebbero solo i contiani...".

Nessuno affonda il colpo sui 5 Stelle in questa fase. Enrico Borghi della segreteria Pd la mette così parlando con l'Adnkronos: "Alleanza finita? Per noi la principale è confermare e sostenere il governo Draghi. Non è il momento di subordinate che indeboliscono la principale". Quindi se i 5 Stelle mandano per aria la 'principale', ovvero la conferma del governo Draghi, le strade si separano? "Gli atteggiamenti dei prossimi giorni è chiaro che saranno forieri di sviluppi... Noi ci auguriamo siamo positivi. Ma una cosa alla volta. Stiamo scalando una montagna impervia e va fatto un passo dopo l'altro. Se corri in cima non ci arrivi".

Insomma un eventuale rapporto con i 5 Stelle in futuro dipenderà dalla scelte di questi giorni. "Se Conte porta fuori dal governo Draghi i 5stelle -avverte il coordinatore dei sindaci Pd, Matteo Ricci- non solo rompe con il Pd qualsiasi possibilità di alleanza futura, regala quelle che è rimasto di M5s a Di Battista. Un minuto dopo non esiste più Conte. Io spero che ci sia un minimo di lucidità politica. Anche perché il primo esito sarebbe di regalare un'ulteriore pattuglia di parlamentari a Di Maio. Sinceramente mi sembra folle dal punto di vista politico e strategico".

E c'è forte irritazione verso Lega e Forza Italia. Per la nota congiunta e anche per l'accusa -formulata anche dai 5 Stelle ieri in aula al Senato- che il Pd avrebbe le sue colpe nella crisi. "Sono alleati con un partito che sta all'opposizione, sono senza decenza".

E' sempre Borghi a replicare in chiaro: "Sul documento comune FI-Lega verrebbe da dire da quale pulpito viene la predica visto che loro sono alleati strutturali con chi fa ogni giorno l’opposizione a Draghi", dice Borghi a SkyTg24. "Non possono fare le anime belle da un lato, con relativa morale agli altri, e poi restare dentro una contraddizione permanente e insostenibile di questo tipo. Se davvero si vuole sostenere Draghi, si riparta dalla maggioranza parlamentare che ha fatto nascere questo governo assumendosi in trasparenza le responsabilità davanti al Paese”.

Leggi anche
Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza