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Centrodestra, Berlusconi vede Casini: il 'centro' è Forza Italia

L'ex presidente Camera dopo colloquio ad Arcore: "Incontro affettuoso, ho ringraziato il Cav per la sua attenzione e il rispetto"

(Fotogramma)
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04 febbraio 2022 | 18.58
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Convitato di pietra nelle trattative per il Colle prima di arrivare al Mattarella bis, Pier Ferdinando Casini 'si materializza' ad Arcore. Oggi l'ex presidente della Camera, che le cronache parlamentari hanno dato per ben due volte vicinissimo al Quirinale (sostenuto da una sorta di patto Ursula, andato in frantumi per le riserve soprattutto di Matteo Salvini) è stato ricevuto da Silvio Berlusconi. ''E' stato un incontro affettuoso, dal contenuto umano, non abbiamo parlato di temi politici'', assicura all'Adnkronos Casini, spiegando di aver ''ringraziato" il Cav ''per la sua attenzione e amicizia, che ho contraccambiato". Una versione confermata dallo staff del leader azzurro.

I boatos non credono a questa versione, ma ciò che conta, dicono a mezza bocca vari azzurri, è il fatto che i due si siano incontrati, perché questo dimostra plasticamente che Berlusconi fa sul serio quando dice che vuol rafforzare l'area popolare del centrodestra, facendosi interprete lui della 'grande voglia di centro' di questi giorni.

Di fatto, raccontano, l'ex premier lancia ancora una volta un messaggio preciso agli alleati Lega-Fdi: della serie, senza l'area moderata la coalizione non va da nessuna parte. Ma anche a chi pensa di dar vita a 'centrini', magari con Matteo Renzi o Carlo Calenda, senza fare i conti con Forza Italia e il suo fondatore. Il 'centro' siamo noi di Fi, va ripetendo il presidente forzista, pure per stoppare la ridda di voci su fuoriuscite azzurre.

C'è stato un momento, alle battute finali della partita quirinalizia, che Casini, con la benedizione proprio di Berlusconi, era in pole come candidato politico dell'asse centristra Fi-Udc- 'totiani' di 'Coraggio Italia' e la sinistra (Iv più parte del Pd e forse dei cinque stelle) senza la Lega, motivo per cui Salvini, per non rimanere tagliato fuori dai giochi, avrebbe deciso di virare sulla conferma di Mattarella.

Questo accordo, saltato all'ultimo momento, e il faccia a faccia odierno a Villa San Martino, per molti azzurri e non solo viene visto quasi come la conferma dei rumors che scommettono su un nuovo contenitore di stampo centristra, magari anche sotto forma di federazione e con Casini conducator, in vista delle prossime politiche. Berlusconi tace, vale l'intervista di oggi al 'Corsera': ''Sono favorevole a tutto ciò che può riunire i moderati, nel solco del Ppe, di cui siamo orgogliosamente espressione in Italia''.

Per lui parlano i suoi colonnelli, che ribadiscono il 'no' alla legge proporzionale, leva che i 'centristi' potrebbero usare per superare il perimetro di centrodestra, e bocciano la federazione tra Giovanni Toti e Italia viva. Anche Gianfranco Rotondi, democristiano doc che di 'centro' ne capisce visto che ne ha sempre fatto parte, stronca il patto tra 'totiani' e renziani: ''Il centro dei sette nani non esiste...Di federazioni o cose del genere ne abbiamo fatte dieci negli anni e la cifra elettorale è sempre stata preceduta da uno zero e da una virgola...''.

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