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Camera, Fontana eletto presidente: il discorso

I messaggi per Mattarella e Papa Francesco. I temi toccati: Parlamento centrale, Italia ricca nella diversità

Camera, Fontana eletto presidente: il discorso
14 ottobre 2022 | 12.39
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La centralità del Parlamento, la diversità dell'Italia come ricchezza del paese. Sono alcuni dei temi che Lorenzo Fontana, eletto presidente della Camera, tocca nel discorso di insediamento. "E’ con forte gratitudine e grande commozione che mi rivolgo a voi per ringraziarvi per la fiducia espressa nei miei confronti", esordisce l'esponente della Lega esprimendo gratitudine "anche a coloro che non hanno votato per me".

"Sarà un grande onore dirigere i lavori" della Camera. "Desidero rivolgere un vivo e autentico saluto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perno della nostra nazione, fondamentale garante della nostra Costituzione e custode dei suoi valori fondamentali, e all’intera Corte Costituzionale", dice. "Voglio dedicare un primo saluto al Pontefice Francesco che rappresenta il riferimento spirituale della maggioranza dei cittadini italiani e promuove l rispetto dei più alti valori morali nel mondo, a partire dal rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali umani e che sta svolgendo un'azione diplomatica a favore della pace senza eguali". "Infine -dice- permettetemi un ringraziamento personale all'onorevole Umberto Bossi, senza il quale non avrei mai iniziato la mia attività politica. Lo ringrazio personalmente".

"Al pari dei miei predecessori sono giunto alla Camera per promuovere il bene comune per i cittadini, esprimendo i valori e gli ideali che orientano le azioni politiche. Il mio impegno sarà di rappresentare e coadiuvare l'azione parlamentare di tutti gli onorevoli deputati, nel rispetto assoluto della parità dei diritti di tutti i deputati, di maggioranza e opposizione. La legislatura che sta iniziando dovrà avere il compito di riaffermare il ruolo centrale del Parlamento", prosegue.

"Dopo la parentesi imposta dalle emergenze che hanno attraversato la scorsa legislatura, è necessario che il Parlamento riacquisti la consapevolezza della sua funzione costituzionale, che è primariamente quella della definizione delle regole che impegnano tutti i cittadini. La rinnovata centralità del Parlamento rafforza anche il ruolo della politica e dei rappresentanti del popolo".

"Ci sarà bisogno di una rinnovata attenzione sulla qualità delle leggi che questo Parlamento sarà chiamato ad elaborare. Leggi oscure o comunque imperfette si traducono in costi per il cittadino, dispendio di energie, risorse, tempo, obiettivi mancati e nei casi più gravi negazione stessa di diritti", osserva.

"Su questo punto -dice ancora- sarà necessaria una netta inversione di tendenza anche del rapporto tra il potere normativo del Governo e quello parlamentare, poichè quest'ultimo è quello che più di tutti garantisce con il suo processo formale (che vede una partecipazione di pluralità di soggetti istituzionali) una giusta mediazione sulle decisioni assunte".

"La nostra è una Nazione multiforme, che parte dalla geografia fino alle diverse realtà storiche, culturali, territoriali, che l'hanno formata e resa il grande Paese che è oggi. La ricchezza dell'Italia risiede proprio nella sua diversità e il compito delle Istituzioni italiane è proprio quello di sublimare tali diversità e valorizzarle anche attraverso le autonomie nelle modalità previste e auspicate dalla Costituzione", dice ancora.

"Il ruolo del Parlamento, sia all'interno delle Aule che nella rappresentanza estera -ha aggiunto- non deve prescindere dalla valorizzazione delle diversità e non deve cedere all'omologazione. L'omologazione è uno strumento dei totalitarismi, delle imposizioni centrali sulle espressioni della volontà dei cittadini. Il Beato Carlo Acutis disse: 'tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie', era un ragazzo di 15 anni".

"L'Italia deve dare forza alla propria peculiare natura, senza omologarsi a realtà estere o monolitiche e a culture che non diversificano. La diversità non è rottura, non è indice di superiorità di alcune realtà su altre viste erroneamente come inferiori, ma è espressione di democrazia e rispetto della storia. La ricchezza dell'Italia -conclude Fontana- e la ricchezza dell'Europa sta proprio nella diversità".

"Abbiamo il dovere di offrire agli italiani la realtà del futuro possibile, l'orgoglio di un Paese che è tra le sette maggiori economie del mondo, un Paese fondatore dell'Unione europea, creatore di bellezza e di gusto, con il patrimonio artistico più invidiato al mondo. Gli italiani hanno saputo rialzarsi dalla distruzione e dalle rovine della seconda Guerra mondiale e costruire uno spazio di democrazia e di libertà, di benessere economico grazie anche alla loro immensa creatività ed ingegnosità che ci ha resi famosi ed apprezzati in tutto il mondo. Serve recuperare un po' di orgoglio di quello che siamo".

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