L'ex tennista racconta gli 8 mesi da detenuto: "Meglio farsi amici quelli più tosti..."
"In carcere hanno cercato di uccidermi". Boris Becker, leggenda del tennis, racconta l'incubo vissuto in prigione. Il tedesco, 55 anni, ha scontato 8 mesi nel carcere britannico di Holcombe dopo una condanna a 2 anni e mezzo di reclusione per bancarotta. All'emittente tedesca Sat 1, Becker ha confessato che "un detenuto ha cercato di uccidermi". Alla Cnn, l'ex numero 1 del tennis mondiale racconta l'esperienza in maniera approfondita. "Permettetemi di dire che si apprezza la libertà solo dopo essere stato in carcere. E' un altro mondo: sono uscito da 3 mesi e sono felice di essere vivo. Il carcere è pericoloso. Avevo visto un paio di film prima di entrare, giusto per prepararmi un po'. Ma non mi aspettavo fosse così spaventoso: è davvero una punizione. Il carcere si presume debba essere così, ma è davvero una punizione essere privati della libertà". In prigione, "l'unica moneta che hai è la tua personalità. E' meglio farsi amici quelli più tosti perché serve protezione, c'è bisogno di un gruppo che ti guardi le spalle", dice il tedesco prima dell'uscita del documentario 'Boom! Boom! Il mondo contro Boris Becker' che Apple TV proporrà il 7 aprile.
"Se il carcere non ti rende umile, non so cosa possa farlo. Quando perdi tutto e ti ritrovi in una cella minuscola per 231 giorni, se non diventi umile allora sei totalmente perso".