Secondo alcune fonti potrebbe rimanere in ospedale fino al 13 maggio, quando è attesa la sentenza dello 'stralcio' a Siena
Silvio Berlusconi è ancora al San Raffaele di Milano. Ad oggi sono trascorsi 19 giorni da quando il Cav è arrivato nell'ospedale lombardo per controlli post Covid, come precisato dal suo staff, motivo per cui i suoi avvocati hanno ottenuto l'ennesimo rinvio per legittimo impedimento (il settimo in totale, il terzo in questo mese) anche dell'ultima udienza per lo 'stralcio senese' del processo Ruby ter, prevista il 22 aprile scorso e ora fissata il 13 maggio. La difesa ha spiegato ancora una volta che lo slittamento è stato chiesto perché l'ex premier vorrebbe fare dichiarazioni spontanee prima del verdetto. Molti azzurri, però, si sentono 'senza guida' e chiedono fino a quando il loro leader resterà ricoverato, al punto che qualcuno inizia a chiedersi quali siano le sue effettive condizioni di salute.
Il ritorno a casa ormai ha assunto i contorni di un vero e proprio giallo. Allo stato, nessuno sa dire quando il presidente di Fi sarà dimesso e rientrerà ad Arcore. Secondo alcune fonti potrebbe addirittura rimanere in ospedale fino al 13 maggio, quando è attesa la sentenza dello 'stralcio' a Siena. I giornalisti si affidano, ormai, ai 'bollettini medici' dei legali. L'ultimo, parlava di 'stress psico-fisico'. Chi lo ha chiamato di recente, dice di averlo trovato bene, anche se provato psicologicamente dal soggiorno ospedaliero, lui che è abituato a non fermarsi mai, a fare telefonate e vedere persone.
La prossima settimana, intanto, c'è un altro appuntamento processuale che interessa l'ex capo del governo: il 28 aprile, infatti, è in programma un'altra l'udienza sempre sul caso Ruby ter, ma a Milano. Dal ricovero, avvenuto il 6 aprile scorso dopo la Pasqua trascorsa in Provenza a casa della primogenita Marina, Berlusconi è rimasto in silenzio: niente interviste o collegamenti via Zoom, ma assoluto riposo nella suite del reparto solventi al sesto piano del padiglione 'Diamante'. Raccontano, però, che la voglia di parlare, anzi, di raccontare la sua verità sui processi, sarebbe sempre molto forte. A chi ha avuto modo di sentirlo in questi giorni Berlusconi avrebbe manifestato tutta la sua amarezza sull'uso politico della giustizia da parte di alcuni magistrati e avrebbe raccontato di vivere male, come una ferita, questa condizione di 'eterno processato'.