"A seguito delle numerose segnalazioni pervenute" e "al fine di individuare la presenza di eventuali soggetti che si dedicano ad indurre minorenni ad atti di autolesionismo e al suicidio attraverso l'uso di canali social e app", la polizia postale ha attivato una serie di interventi per contrastare il 'Blue Whale Challenge'.
Obiettivo, "intercettare fenomeni di emulazione nei quali pericolosamente possono incorrere i più giovani in Rete in preda alle mode del momento o guidati da un'improvvida fragilità, magari condivisa con un gruppo di coetanei", si legge su 'Una vita da social'.
Il profilo Facebook della polizia - contro questa "pratica che sembrerebbe provenire dalla Russia", proposta come "una sfida in cui un cosiddetto 'curatore' manipola la volontà e suggestiona i ragazzi sino ad indurli, attraverso una serie di 50 azioni pericolose (sporgersi da palazzi, cornicioni e finestre), al suicidio" - offre anche una serie di importanti consigli alle famiglie.
- PER I GENITORI
• Aumentate il dialogo sui temi della sicurezza in rete: parlate con i ragazzi di quello che i media dicono e cercate di far esprimere loro un'opinione su questo fenomeno.
• Prestate attenzione a cambiamenti repentini di rendimento scolastico, socializzazione, ritmo sonno-veglia: alcuni passi prevedono di autoinfliggersi ferite, di svegliarsi alle 4:20 del mattino per vedere video horror, ascoltare musica triste.
• Se avete il sospetto che vostro figlio frequenti spazi web sulla 'Balena Blu' ('Blue Whale') parlatene senza esprimere giudizi, senza drammatizzare né sminuire: può capitare che quello che agli adulti sembra 'roba da ragazzi' per i ragazzi sia determinante.
• Se vostro figlio/a vi racconta che c'è un compagno/a che partecipa alla sfida 'Balena Blue' ('Blue-Whale'), non esitate a comunicarlo ai genitori del ragazzo se avete un rapporto confidenziale o alla scuola se non conoscete la famiglia; se non siete in grado di identificare con certezza il ragazzo/a in pericolo, recatevi presso un ufficio di Polizia o segnalate i fatti a:
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