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Tabacco, Italia best practice in Europa nella lotta al contrabbando

La fotografia scattata da Eurispes, in collaborazione con la Fondazione Osservatorio Agromafie e con il contributo di Philip Morris Italia

Tabacco, Italia best practice in Europa nella lotta al contrabbando
28 dicembre 2022 | 11.21
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Nel 2021 l'Italia si è confermata best practice a livello europeo con un consumo di 1,4 miliardi di sigarette illecite, pari al 2,2 per cento del totale. Questa la fotografia scattata da Eurispes in collaborazione con la Fondazione Osservatorio Agromafie e con il contributo di Philip Morris Italia,i n occasione della presentazione del primo rapporto sul commercio illecito nel settore del tabacco che si è tenuto a Roma presso il Centro congressi di Palazzo Rospigliosi.

"Le cose più importanti che emergono riguardano sicuramente l'importanza delle politiche di controllo e di repressione, quelle che nel nostro Paese funzionano benissimo, mentre invece in altri Paesi non funzionano nello stesso modo, almeno non si può ravvedere lo stesso impegno perché l'elemento vincente, sicuramente, per contrastare il contrabbando è proprio quello che viene svolto dalle nostre forze dell' ordine e tutti gli organismi di vigilanza, quindi la Guardia di Finanza, l'arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Se non c'è un'azione doganale forte, lungo tutto il perimetro dei Paesi dell'Unione Europea, chiaramente si creano quei percorsi più lunghi che permettono di bypassare i controlli, di far entrare prodotti di scarsa qualità che non sono neppure sicuri per la salute. E soprattutto che non vengono sottoposti alla tassazione, quindi un grandissimo danno per l'erario, un grandissimo danno per la filiera legale e anche un alimento in termini di risorse

economiche per le organizzazioni criminali".

L'obiettivo del rapporto è quello di presentare un quadro generale del fenomeno criminale e sottolineare l'importanza del contrasto all'illegalità.

"Noi abbiamo visto i dati presentati oggi dove è molto chiaro che la percentuale di illecito e di contrabbando realizzato in Italia é di gran lunga al di sotto della media europea e soprattutto è a dei valori contenuti molto contenuti, parliamo di un 2%. Peraltro abbiamo, nella filiera tabacchicola, creato una rivoluzione perché abbiamo creato grandi trasparenze, dotandoci di un sistema di regole e di controlli addirittura finanziato dalla stessa filiera. Consegniamo documentazioni contrattuali ad Agea e chiediamo ad Agecontrol di controllare la filiera campione. Ha contato molto, a nostro avviso, dopo l'eliminazione dell'organizzazione comune di mercato, l'intuizione di Coldiretti e Philip Morris dei contratti di filiera. Contratti di filiera che prevedono anni di durata che vadano al di là di quello del singolo anno e quindi dei contratti pluriennali e dei valori economici ben chiari su quelli che sono i valori della qualità della produzione. Oggi questo tipo di contratto di filiera assicura gli agricoltori prevedibilità e sostenibilità e quindi anche la capacità da parte degli imprenditori di raccogliere la sfida dell'innovazione dell'ammodernamento".

"E' fondamentale conoscere bene il problema, soprattutto negli ambiti del nostro Paese che in questi anni ha fatto passi da giganti nella lotta all'illecito, specialmente nel mio settore, il settore del tabacco. Siamo ai livelli più bassi da molti anni, circa il 2% di livello di illecito, quindi ancora c'è da lavorare ma tantissimo è stato fatto per arrivare a un livello che è molto più basso della media

europea e molto diverso da Paesi limitrofi, quali per esempio la Francia, che hanno numeri ben al di sopra del 25%. Per farlo serve tecnologia, servono innovazione di prodotto piu' difficile da contraffare.

Serve una struttura sia a livello locale che a livello internazionale, come ad esempio noi, Philip Morris, abbiamo chi si occupa del contrasto al commercio illecito e serve una grande partnership pubblico-privato, perché ovviamente questa vittoria si fa sempre utilizzando tecnologie e informazioni che possono dare le aziende private, ma ovviamente la fanno le istituzioni e le forze dell'ordine".

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