Il serbo non cambia idea: "Se gli Usa non fanno entrare le persone non vaccinate..."
Novak Djokovic continua a dire 'no' al vaccino covid ed è pronto a rinunciare agli Us Open, ultima prova dello Slam in programma a New York dal 29 agosto. Il 35enne serbo si appresta a difendere il titolo a Wimbledon. Il torneo sull'erba londinese comincia domani senza tennisti russi e bielorussi, esclusi dalla federazione britannica dopo l'inizio della guerra in Ucraina.
Djokovic ha ribadito la sua posizione nei confronti del vaccino rispondendo ad una domanda specifica. Continua a escludere l'ipotesi di vaccinarsi prima dell'Us Open? "Sì", ha detto il serbo che quest'anno, come è noto, proprio perché non vaccinato è stato espulso a gennaio dall'Australia e ha saltato l'Australian Open.
"Ad oggi non posso entrare negli Stati Uniti e questo mi dà motivazioni supplementari per far bene qui" a Wimbledon. "Spero di disputare un buon torneo come ho fatto nelle ultime 3 edizioni. Poi, vediamo cosa succede. Mi piacerebbe andare negli Usa ma ad oggi non è possibile. Non c'è molto che io possa fare, sta al governo degli Stati Uniti" decidere "se far entrare persone non vaccinate nel paese". Il fuoriclasse di Belgrado si è espresso anche sull'esclusione di russi e bielorussi da Wimbledon: "Non vedo come possano aver contribuito a ciò che è accaduto", ha detto riferendosi alla guerra e giudicando "ingiusta" l'esclusione.
"Sono atleti professionisti, meritano di competere per la vittoria. Nessuno di loro ha espresso sostegno per la guerra. Capisco entrambi i punti di vista, è difficile dire cosa sia giusto o sbagliato", ha aggiunto riferendosi alla decisione degli organizzatori di Wimbledon. "Non credo però sia giusto mettermi nella condizione di essere escluso" dal torneo "a causa di circostanze che io non ho contribuito a creare".