Il progetto prevede 3 divisioni per 64 squadre complessive
Superlega, ora che succede? La Corte di giustizia Ue con la sentenza di oggi certifica l'abuso di posizione dominante della Uefa e potenzialmente apre la strada a altre competizioni. Nella sentenza non c'è un via libera specifico alla 'Super League', così come è stata concepita dai promotori, ma è evidente che il panorama del calcio continentale sia destinato a cambiare, almeno a livello di equilibri.
"Da oggi i club saranno padroni del proprio destino", dice Florentino Perez, presidente del Real Madrid e vero deus ex machina del progetto. Rispetto ad aprile 2021, quando la Superlega versione 1.0 è stata presentata, il quadro è radicalmente cambiato. All'epoca, il progetto venne presentato improvvisamente, con 12 club in un torneo 'chiuso'.
L'opposizione immediata della Uefa e di diversi governi, quello britannico in primis, bloccarono l'iniziativa sul nascere. Le squadre inglesi, Inter, Milan e Atletico Madrid si sono defilate. A sostenere l'idea, pubblicamente, sono rimasti Real Madrid, Barcellona e Juventus. Negli ultimi mesi, la società bianconera ha accennato all'iter per l'addio al progetto. Ora il progetto è nelle mani della società A22, il vettore che ha portato avanti il discorso e ora si pone come interlocutore.
L'organizzazione di un nuovo torneo parallelo non è da escludere. Tecnicamente, la competizione potrebbe vedere la luce in 1-2 anni, proprio mentre la Uefa vara la nuova Champions League che -ironia della sorte- somiglia per certi versi alla Superlega: dal 2024, addio alla fase a gironi e unico 'campionato' con 36 squadre (4 in più di quelle attualmente ammesse) che disputeranno almeno 8 partite a testa. I diritti tv sono stati venduti e i broadcaster hanno acquistato il prodotto per 5 anni.
La Superlega propone una 'torta' diversa. "La nuova Superlega è una struttura di campionato costruita su una vera piramide paneuropea e composta da 64 club divisi in 3 categorie", dice Hannes Reichart, Ceo di A22, facendo riferimento alle divisioni Star, Gold e Blue. In ciascuno dei tornei Star e Gold, saranno ammesse 16 squadre, divise in 2 gruppi da 8. Nel Blue, 32 club suddivisi in 4 gruppi da 8. Il calendario da settembre ad aprile prevede 14 match infrasettimanali, compatibili quindi con i calendari dei campionati nazionali. Le prime 4 classificate di ogni gruppo delle divisioni Star e Gold, così come le prime 2 di ogni gruppo della Blue, parteciperanno alla fase a eliminazione diretta di ciascuna divisione. Ogni 'serie' definirà il proprio campione alla fine del torneo.
Le due finaliste della Gold League saranno promosse nella Star, mentre le ultime 2 classificate dei gironi della prima categoria scenderanno di livello. Con lo stesso meccanismo, ci saranno promozioni dalla Blue alla Gold League con 2 retrocessioni. Alla Blue League, nella stagione successiva, saranno ammesse 20 nuove squadre in base ai risultati ottenuti nei campionati nazionali e questo garantirà il ricambio dell'organico e l'apertura della competizione a nuovi ingressi.
"La partecipazione è basata sul merito sportivo senza iscrizioni permanenti. La competizione femminile proposta includerà gli stessi elementi chiave dei campionati maschili. Il nuovo formato della Superlega porterebbe a partite emozionanti durante tutto l'anno, non solo una parte dell'anno: in un campionato con 14 partite ogni partita conta, i club che non si affrontano quasi mai tra loro ora lo faranno regolarmente sulla scena europea generando una rivalità ancora maggiore. Allo stesso tempo c'è 'mobilità' tra i campionati, con promozioni e retrocessioni. Rimane un forte legame continuo con i campionati nazionali e, infine, una fase a eliminazione diretta incredibile", spiega Reichart.
Nel primo anno della competizione, i club saranno selezionati in base ad un indice con criteri trasparenti e basati sulle prestazioni. Prevista anche una piattaforma streaming per la visione gratuita di tutte le partite. "Per alcuni tifosi, guardare le partite è diventato troppo costoso e stiamo perdendo troppi appassionati. Vogliamo cambiare la situazione e questa è un'occasione unica", dice Reichart. "A22 propone di creare una piattaforma per guardare i match gratis", dice preannunciando la nascita di una piattaforma che sarebbe sostenibile grazie alla pubblicità. Una direzione opposta rispetto a quella che attualmente prevede la trasmissione della Champions League in gran parte a pagamento, con diritti tv già venduti per il quinquennio che parte dal 2024.