“La Ryder Cup non è soltanto un evento che dura sette giorni, tra la squadra europea la squadra americana, la Ryder Cup è un progetto di 12 anni che ha tre legacy principali: infrastrutturale, sportiva ed economico turistica”. Lo ha dichiarato Gian Paolo Montali, direttore generale Ryder Cup Golf 2022, in occasione del meeting annuale dedicato all’analisi del turismo legato al golf che si è svolto in Campidoglio. “La terza legacy, obiettivo principale del progetto Ryder Cup - ha proseguito Montali - è quella del turismo golfistico e dell’aspetto economico del progetto. KPMG ha studiato che il progetto Ryder Cup porterà un indotto di circa 530 milioni di euro, ripartiti in indotti diretti e indiretti, con la possibilità di avere un margine di crescita fino a 1 miliardo di euro. Questo dipende da tutte le attività che la federazione ha svolto e messo in campo in questi 12 anni, come i tornei internazionali ed i progetti golf nelle scuole e golf per le donne e l’inclusione sociale. Questo è un grande evento e sarà una gara epocale perché si tratta del terzo evento mediatico per importanza al mondo e viene subito dopo i mondiali di calcio e le Olimpiadi”.
Montali ha poi aggiunto: “Per quanto riguarda la Legacy infrastrutturale, la Ryder Cup porterà un cambiamento epocale nella zona e nelle strade che poteranno all’accesso della Ryder Cup e questo dimostra che i grandi eventi lasciano un’eredità importantissima quando sono realizzati in modo scrupoloso e con rigore. In merito alla legacy sportiva: in questi 12 anni, con 100 tornei internazionali, 12 Open d’Italia e ora la Ryder Cup abbiamo cercato di creare una nuova generazione di giocatori di golf e di avvicinare il più possibile la gente a questo sport straordinario”.