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Cori razzisti a Maignan, Malagò: "Sia ultimo caso, giustizia agisca in modo autorevole e forte"

Il presidente del Coni: "Coinvolgimento nell'As Roma? Sono presidente di ente pubblico ed ho l'onere e l'onore di presiedere il comitato Milano-Cortina, non c'è altro da aggiungere"

Giovanni Malagò - Fotogramma
Giovanni Malagò - Fotogramma
22 gennaio 2024 | 13.40
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I cori razzisti contro "Maignan? Direi che non è il primo episodio di questo genere e sarebbe finalmente indispensabile che potesse essere l'ultimo". Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, sul caso del portiere del Milan preso di mira durante la partita con l'Udinese.

"Qui senza sé e senza ma - ha aggiunto Malagò - ovviamente il Comitato Olimpico condanna questa forma di ignoranza sportiva, culturale, nello specifico calcistico (dico nello specifico perché parliamo a nome di tutto il sistema sportivo), più che mai in un contesto oggi mondiale che sappiamo benissimo quanto sia indispensabile che non ci sia una differenziazione a nessun livello, a cominciare dal colore della pelle, razze, religioni. Lo sforzo anche che il Cio sta facendo per tenere unito questo mondo è sotto gli occhi di tutti".

"Ci auguriamo - è l'auspicio di Malagò - che chi di competenza, organi di giustizia sportiva e ordinaria facciano il loro corso in un modo assolutamente autorevole e, consentitemi di dire, forte per evitare che ci possano essere ancora dei soggetti che si sentano, tra virgolette, non dico autorizzati, ma tutto sommato con una pena lieve, con una sanzione spesso molto modesta di ricominciare a dare questo cattivo esempio".

"L'ultima considerazione - ha aggiunto - è che facendo così si svilisce sicuramente il prodotto del calcio, in questo caso della Lega di Serie A, ma in assoluto poi anche dello sport italiano perché in qualche modo di rimbalzo c'è un tema di immagine, di prestigio che noi assolutamente condanniamo e che non ci meritiamo". Quanto all'ipotesi di sconfitta a tavolino, ha precisato: "In tutti questi anni che ho ricoperto il ruolo del Presidente del Comitato Olimpico non ho mai fatto una considerazione, un commento su una sentenza o su un'ipotesi di una sentenza, sia ovviamente che riguarda la giustizia sportiva, tanto più quella ordinaria, ma ancora maggiormente su quella che dovrebbe essere una sentenza. Ci sono gli organi preposti e non è corretto che io in nessun modo interferisca, influisca o strumentalizzi questa situazione".

"Che cosa possiamo fare dal punto di vista culturale? Educare, sensibilizzare e isolare. Io peraltro - ha affermato Malagò - devo essere sincero, sono vicino alla società Udinese, perché è vittima palese di questa vicenda. Ho visto il contesto, i numeri, sono una minoranza molto esigua. Anche questo non lo trovo giusto, però purtroppo è assolutamente indispensabile che se uno non trova il sistema, e non vale certo solo per l'Udinese, questo discorso si dovrebbe ampliare ad altre società, che le conseguenze sono inevitabili".

Malagò ha poi commentato le voci che lo vogliono come frontman di un eventuale fondo arabo interessato all'acquisizione dell'As Roma. "L'unico commento da fare è che io sono presidente di un ente pubblico, peraltro eletto con scadenza 30 maggio del 2025, e a tempo stesso ho l'onere e anche ovviamente l'onore di presiedere il comitato organizzatore delle Olimpiadi prossime invernali che ci saranno in Italia a Milano-Cortina, per cui credo che non debba aggiungere altro a tutto questo", ha concluso.

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