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Mazzone nella sua lunga carriera ha avuto il merito di lanciare, plasmare e rivitalizzare talenti che hanno scritto la storia del calcio italiano
Carlo Mazzone viene ricordato come il prototipo dell’allenatore italiano. Lo stereotipo del tecnico difensivista con profonde radici in provincia, con l’eccezione della parentesi sulla panchina della ‘sua’ Roma, è un ritratto lontano dalla realtà. Mazzone nella sua lunga carriera ha avuto il merito di lanciare, plasmare e rivitalizzare talenti che hanno scritto la storia del calcio italiano. A Mazzone deve tanto, se non tantissimo, Francesco Totti, che sotto la guida dell’allenatore trasteverino ha cominciato a vivere la sua lunghissima favola con la maglia della Roma. Un allenatore e un secondo padre, come ha sempre ricordato il numero 10 della Roma. A Brescia, Mazzone ha contributo a riportare Roberto Baggio ai livelli che il Divin Codino sembrava aver dimenticato. E sempre a Brescia, l’allenatore ha dato la svolta alla carriera di Andrea Pirlo, trasformando il talento da trequartista a regista e regalando al calcio italiano un fuoriclasse totale. “Mi indicò la mia nuova posizione in campo, davanti alla difesa, la svolta della mia carriera. Devo dirgli grazie per sempre”, ha detto e ripetuto Pirlo.