Irruzione di Enrico Lucci con baffone e colbacco staliniano, alla festa per Lucio Dalla organizzata a Trastevere da Antonello Venditti per chiedere al cantautore romano di suo voto: "Lo sai - incalza Lucci - che mi sono candidato alla guida del Pd?". Pronta la replica di Venditti: "Sì ma non ti voto. Non so neanche se vado a votare". Poi aggiunge: "Da uno che ha scritto 'Dolce Enrico', 'Sotto il segno dei pesci', 'Modena' mi chiedo: un militante del Pd può essere anche del Movimento 5 Stelle?". E a Lucci-Stalin che lo rimprovera di 'buttarsi' sui 5 Stelle come la Ferilli, precisa: "Io sono Antonello e basta, non è che vado a ricasco. Come idea storica io sono di sinistra, questo è sicuro. Io non mi devo buttare da nessuna parte, la mia strada la faccio da solo". E dove porta questa strada? "Dove c'è l'onestà - scandisce Venditti - la competenza, la democrazia e molte idee di sinistra come quella di futuro sostenibile".