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"Puff Daddy pesava le ragazze con la bilancia, massimo 63 kg": le regole per l'accesso ai white party

Nuove dichiarazioni choc su Puff Daddy e i suoi White Party sul New York Post

Puff Daddy - Fotogramma /Ipa
Puff Daddy - Fotogramma /Ipa
31 ottobre 2024 | 14.33
LETTURA: 2 minuti

Lo scandalo su Puff Daddy si allarga sempre di più. A puntare il dito questa volta è una donna, in forma anonima, che al New York Post ha rilasciato una dichiarazione fuori da ogni immaginazione. La donna si è presentata come un'ex organizzatrice e collaboratrice delle feste del rapper, ossia i famigerati white party.

Le dichiarazioni anonime

Puff Daddy, al secolo Sean John Love Combs , stando alle dichiarazioni rilasciate dalla donna in forma anonima, non accettava che ai suoi party partecipassero donne che superassero le 140 libbre, ovvero circa 63 kg: "Poteva fare uno sconto solo se la donna in questione fosse molto alta". L'organizzatrice delle feste al New York Post ha raccontato che il produttore era estremamente esigente con chi doveva partecipare alle sue feste, in particolare con le donne. La fonte, ex collaboratrice del rapper, ha confessato che era obbligata a "tenere una bilancia in macchina per assicurarsi che nessuna delle ospiti pesasse più del dovuto”.

Secondo le esigenze di Diddy, i requisiti per le invitate erano: "Niente ciccia e nessuna forma di cellulite. Niente piercing o tatuaggi eccessivi. Niente capelli corti. E le ragazze dovevano essere, naturalmente, giovani e sexy".

La politica severa era estesa anche al dress code: "Niente pantaloni. Niente jeans. Niente scarpe basse. Ogni ragazza doveva indossare un abito da sera, preferibilmente molto corto, appena sufficiente a coprire le natiche, ma non più lungo di metà coscia. Scollatura ben in vista. E ognuna di loro doveva indossare tacchi a spillo. Quello, non faceva eccezione: tacchi a spillo alti". La fonte al New York Post ha specificato che l'unica cosa su cui P. Diddy non era esigente era l'età delle ragazze.

L'ex collaboratrice ha spiegato che all'epoca era molto ingenua e pensava che non si chiedesse l'età agli ospiti a causa delle leggi sul bere. Poi conclude: "Non sono mai rimasta durante i White Party e non avevo idea che queste ragazze fossero tenute a fare sesso con gli invitati".

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