Il conduttore: "Ora dalla Rai mi aspetto un gesto concreto per onorare la sua memoria"
"L'Italia deve molto a Piero Angela, ogni italiano gli deve qualcosa, per aver imparato qualcosa da lui. Ad ognuno di noi ha spiegato qualcosa. Dobbiamo ricordarlo con grande gratitudine e dalla Rai mi aspetto un gesto concreto per onorare la sua memoria. Mi aspetto che gli venga intitolato un pezzetto di Rai, perché lui davvero ha incarnato il servizio pubblico nella sua accezione più pura". Pippo Baudo parla così con l'Adnkronos del conduttore e divulgatore scientifico scomparso oggi a 93 anni.
"Avevamo un rapporto molto amichevole e simpatico. L'ultima volta che ci siamo visti era per ricevere entrambi un importante premio. Lui mi chiese se ero felice del riconoscimento, io dissi di sì e poi feci la stessa domanda a lui e lui mi rispose: 'io no, perché io voglio andare andanti. E i premi mi danno l'idea di una celebrazione conclusiva'. Lui era così, era un moto continuo di intelligenza e curiosità. Credo che non abbia mai fatto una vacanza in vita sua. Era meticolosissimo e capace di creare squadre di lavoro eccellenti", sottolinea Baudo.
"Ci ha insegnato che la scienza aiuta a vivere e aiuta a crescere. E aiuta anche a diventare immortali", conclude Baudo.