Il mondo della musica e dei teatri prova a ripartire, per offrire un messaggio di speranza dopo lunghi mesi di lockdown. Nel rispetto delle regole del distanziamento, riporta energia ed emozioni attraverso l'arte e la cultura. A tornare a fare musica con un messaggio di "contaminazione" culturale ci sono i NeaCo’ (Neapolitan Contamination) con il loro viaggio musicale.
Dopo aver suonato in giro per il mondo, nel mese di luglio calcheranno di nuovo i palchi nostrani, con dei concerti all’aperto che arricchiranno l’estate romana. Il palco è quello del Teatro degli Audaci a Roma (via De Santis, 29) con due triplette di date. Dal' primo al 3 luglio e, a seguire, dal 29 al 31 luglio.
"Per molte persone sarà la prima occasione, dopo mesi di chiusura, per tornare a stare insieme, distanziati ma vicini quanto basta per poter vivere una serata di emozioni condivise. Sappiamo che ci vuole un bel coraggio a venire a parlare di contaminazione in questo periodo - dichiarano i componenti del gruppo - ma siamo convinti che per guarire si deve rispondere alla contaminazione del male con la contaminazione della cura, delle conoscenze, delle idee, dei valor".
"E noi usiamo come vaccino la gioia di vivere tipica di Napoli, per provare a contaminare il pubblico con un messaggio di allegria, speranza e partecipazione", aggiungono. Il progetto musicale NeaCo’ (Neapolitan Contamination) esegue il repertorio straordinario della canzone partenopea con ritmi nuovi e travolgenti. Ma non si limita a questo. Fa di più. Fa viaggiare il pubblico, in tutto il mondo, con la musica di Napoli. Si parte da un’idea. Napoli rappresenta un modello di “civiltà dell’accoglienza”.
La città, e quindi anche la sua canzone, ha assorbito nei secoli usi, costumi, sapori, colori, suoni. Li ha assorbiti da chiunque arrivasse, “contaminandosi” positivamente, arricchendosi, evolvendo. Perché a Napoli sanno bene che si impara sempre di più da chi è “altro da sé” che dai propri simili. La Città assorbe questi influssi, se ne nutre, li metabolizza, poi li diffonde, esportando ‘napoletanità’ in tutto il mondo e restituendo, arricchito, a ciascuno il messaggio di civiltà che ciascuno ha contribuito, in parte, a creare.
Il tutto espresso attraverso artisti di livello internazionale e di curriculum invidiabile. Oltre ai co-fondatori Giovanni Imparato (direzione artistica, voce e percussioni) e Luigi Carbone (regia, voce narrante e tastiere), l’esecuzione è affidata a un gruppo di musicisti intensi. Fanno parte della band Aldo Perris (orchestrazioni, voce, basso, contrabbasso), Antonio Carluccio (voce e chitarra acustica), Anna Rita Di Pace (voce e violino), Mats Erik Hedberg (chitarra ben temperata, E-bow, coro, voce), Davide Grottelli (sax, flauti e clarinetto).