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Da Laetitia Casta a Sharon Eyal in Christian Dior couture, al via 66 Festival di Spoleto

La storica manifestazione, diretta da Monique Veaute, si svolgerà dal 23 giugno al 9 novembre. Gianmarco Mazzi, "la manifestazione rappresenta un'eccellenza del nostro Paese, nata dal talento visionario del maestro Menotti, un valore da sostenere per il nostro Ministero"

Un'immagine dello spettacolo di Marco Goecke, tra i protagonisti della 66esima edizione del Festival di Spoleto
Un'immagine dello spettacolo di Marco Goecke, tra i protagonisti della 66esima edizione del Festival di Spoleto
05 aprile 2023 | 18.29
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"Il Festival di Spoleto rappresenta un'eccellenza del nostro paese, è una delle manifestazioni più importanti al mondo, nato da un talento visionario come quello del maestro Menotti, una manifestazione che è un valore da sostenere per il nostro Ministero". Con queste parole il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi ha esordito partecipando nei saloni del Collegio Romano alla conferenza di presentazione della 66esima edizione del Festival di Spoleto (direzione artistica Monique Veaute, manifesto firmato dal 'signore' della Transavanguardia Enzo Cucchi) che si svolgerà dal 23 giugno al 9 luglio. "Il numero 66 in ambiti di numerologia significa arte, creatività, capacità intellettuali. Ed è stato proprio questo, sin dall'inizio l'obiettivo del Festival di Spoleto, rappresentare tutte le arti in un unico periodo, una sorta di alleanza tra la musica, la danza, il teatro, come forza e strumento di attrazione, soprattutto la danza che ha un fascino particolare sulle nuove generazioni". Il sottosegretario ha sottolineato ancora "il legame profondo che esiste tra il Festival di Spoleto e il territorio, una manifestazione identitaria e identificativa".

Dal 2020 la direzione artistica di Monique Veaute ha riportato, dunque, al centro della programmazione artistica il dialogo tra le discipline e la contaminazione tra i generi mettendo il pubblico di fronte a esperienze innovative e non convenzionali. Convivono le due grandi orchestre in residenza, entrambe eccellenze internazionali, quella del Festival di Budapest diretta da Iván Fischer, impegnata quest’anno in una nuova produzione d’opera, e quella dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con i direttori Jakub Hrůša e Antonio Pappano per i due concerti sinfonici di apertura e chiusura. Intorno a loro ruotano gli appuntamenti da camera di mezzogiorno che coinvolgono oltre ai musicisti della Budapest anche quelli dell’Orchestra da Camera di Perugia per un ciclo tutto dedicato agli animali nella musica. Il rapporto tra l’uomo, la natura e le altri specie viventi sul pianeta attraversa tutto il programma che si interroga sui sentimenti delle relazioni umane, amore e morte, identità e diversità, giustizia e discriminazione.

La nuova produzione di 'Pelléas et Mélisande' di Debussy firmata Iván Fischer e Marco Gandini si accompagna a un cast di altissimo livello e completa un cartellone in cui compaiono nomi di artisti quali Silvia Costa e Laetitia Casta con due nuovi progetti di teatro musicale. Emergono le grandi voci di Rhiannon Giddens e di Imany, il virtuosismo di Cameron Carpenter all’organo, l’elettronica di Max Cooper, con una performance live audio-video, e il timbro graffiante dell’artista afroamericano Lonnie Holley accompagnato dal duo Nelson Patton. Nel 2023 il Festival di Spoleto guarda per il teatro ai registi e agli interpreti italiani. Leonardo Lidi affronta 'Zio Vanja' nella sua seconda tappa della trilogia su Čechov, Antonio Latella mette alla prova gli allievi della Accademia Silvio d’Amico con un omaggio a Massimo Binazzi, Luca Marinelli e Fabian Jung interrogano la 'scimmia di Kafka', Silvio Orlando è interprete in 'Ciarlatani' da 'Los Farsantes' del drammaturgo spagnolo Pablo Remón, mentre Alessandro Baricco porta in scena 'Tucidide' con Stefania Rocca e Valeria Solarino, accompagnato dalle musiche di Giovanni Sollima, Enrico Melozzi e dei 100 cellos, mentre Laetitia Casta sarà 'Clara Haskil', una delle più grandi pianiste dl XX secolo. Sergio Blanco approda al Festival con la sua 'Divina Invención' mentre prosegue il progetto con i detenuti del carcere di Giorgio Flamini per un 'sogno' shakespeariano e le iniziative speciali sul 'Mondo che non c’è'.

Come ogni anno fiore all'occhiello del Festival dei Due Mondi di Spoleto la danza. In programma il progetto di Benjamin Millepied con Alexandre Tharaud, che vede il ritorno del coreografo alla danza in assolo accanto a due nuove produzioni firmate Sharon Eyal – Gai Behar, 'Into the Hairy' con i costumi Christian Dior Couture, e Marie Chouinard che sarà in Italia con il nuovo 'M'. Al Teatro Romano arriva Marco Goecke mentre l’étoile di origina colombiana Fernando Montaño reinterpreta le metamorfosi kafkiane con un gala di danza. L’innovativo duo Jonas&Lander gioca, invece, la sua carta bianca con tre spettacoli ed attesissima la riconferma di Blanca Li, dopo il successo dello scorso anno con 'Le Bal de Paris'. Il presidente della presidente della Regione Umbria Donatella Tesei ha sottolineato come "la manifestazione sia un'eccellenza del territorio, fiore all'occhiello dell'Umbria, ma anche del Paese Italia. Arte, cultura, paesaggio, elementi qualificanti tra tradizione, novità e contemporaneità".

Nel suo intervento Monique Veaute ha ricordato la grande novità di questa edizione. "Il ritorno all'opera lirica con 'Pellèas et Mélisande', la musica centrale della manifestazione, come dall'idea del creatore del Festival dei Due Mondi, senza escludere naturalmente la danza e il teatro, con la ferma volontà di far convivere tutte le arti". Intorno al cartellone ufficiale gli appuntamenti collaterali e gli eventi speciali faranno di Spoleto un luogo vivo della creazione artistica contemporanea. Incontri con gli artisti, premi, istallazioni d’arte e mostre con il percorso espositivo 'Sulle tracce di Gian Carlo Menotti' che racconta la storia del Festival attraverso il patrimonio di costumi, oggetti, fotografie e documenti provenienti dall’archivio storico del Festival e dal progetto di valorizzazione del patrimonio immateriale.

Prosegue anche per l'edizione 2023 il sodalizio con 'Rai Per la Sostenibilità-Esg' all’interno dei progetti sulla sostenibilità sociale, economica e ambientale avviati dalla Fondazione aderendo agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La Fondazione Carla Fendi, main partner del Festival, presenta 'Tutto è numero' e prosegue nell’impegno per la conoscenza e la diffusione della cultura scientifica con il Premio Stem Carla Fendi. Torna la rassegna Musica da Casa Menotti nell’ambito delle iniziative di Fondazione Monini a sostegno del Festival e il premio 'Una Finestra su Due Mondi'. Anche quest’anno, poi, il Festival ospita la rassegna teatrale e i laboratori organizzati dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e la rassegna di La MaMa Spoleto Open che raccoglie le esperienze dei più talentuosi attori, registi e compagnie emergenti del panorama internazionale.

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