Si intitola Black cat, il gatto nero, il nuovo album di Zucchero, in uscita domani in tutto il mondo. E se è vero che, a detta dell'artista, "è l'album più nero e ruvido di sempre in quanto a sonorità", il riferimento non è "al gatto che ti attraversa la strada e porta sfortuna". Zucchero lo intende come lo intendono gli afroamericani, come "un modo di dire, un saluto, un simbolo di buon auspicio. E poi c'è la componente anarchica di questo nuovo album, il più possibile svincolato dalle regole del mercato. Anarchico come i gatti, che non sono domestici come i cani".
Registrato nel sud degli Stati Uniti (Zucchero ha viaggiato tra Los Angeles, New Orleans, Nashville e Memphis alla ricerca di musicisti e produttori), il disco è stato prodotto da tre grandi della musica mondiale: T Bone Burnett (produttore di Elton John, Elvis Costello e altri), Brendan O' Brien (Bruce Spreengteen, Pearl Jam, Bob Dylan) e Don Was (Rolling Stones, Iggy Pop, Bob Dylan). Tre produttori, tre modi di fare musica. "Volevo che ogni canzone avesse un vestito diverso - confida Zucchero - e ho affidato sette brani ad ognuno di loro, per poi sceglierne 12. Hanno lavorato bene assieme, sono amici, non ci sono state manie di protagonismo e nel complesso l'album ha un suono omogeneo". Nel disco hanno collaborato anche Mark Knopfler (frontman dei Dire Straits) e Bono Vox, che ha scritto il testo della canzone Streets of surrender (S.o.S.), che parla della strage al Bataclan di Parigi.
Brani che spaziano dalla leggerezza all'impegno sociale. Zucchero spiega che "alcune di queste canzoni, in particolare i gospel, parlano dei nuovi schiavi, dei nuovi emarginati: i migranti". Riferimenti al sociale e alla politica anche nel singolo estratto dall'album, Partigiano Reggiano, dove in una strofa Zucchero canta Bella ciao. "Sono nato nella bassa Emilia, in una terra rossa. La canzone è un ricordo romantico, mio zio è stato deportato in Germania. Mi piacerebbe fare lo zio dei ragazzi, tirar su piccoli partigiani. Non parlo di destra o di sinistra, ma qualcuno che abbia ideali e che sia pronto a fare muro contro quello che non funziona".
L'artista racconta che il disco è nato da un tour di 38 concerti nel sud degli Stati Uniti. "Ho suonato in città come New Orleans, Nashville, Lafayette. Mi sono immerso nei loro suoni blues, con le chitarre suonate con i colli bottiglia tagliati. Black cat nasce da questo, da una sonorità che volevo riprodurre, la stessa che si trova in film come 12 anni schiavo e Django unchained ". Per questo si è affidato ai tre produttori americani, per riuscire a riprodurre quel suono. "Don Was e O' Brien già li conoscevo - confida Zucchero - e sapevo che tipi di canzone fargli produrre. Il primo è indirizzato più sul funk, il secondo sulle ballate. La scommessa era T Bone: non sapevo cosa ne avrebbe fatto dei miei brani, così gli ho dato quelli che volevo fossero stravolti. E il risultato non era ovvio".
Black cat per Zucchero è un album nero e ruvido, ma anche spontaneo. Racconta di esser andato a ritroso nel tempo, di aver riscoperto come scriveva agli inizi della sua carriera, quando "tutto era più semplice, me ne fregavo delle logiche del mercato. Mi svegliavo nel cuore della notte con un frase in testa come 'ho bisogno d'amore per dio' e la canzone era fatta". Adesso si rischia, secondo l'artista, di guardare troppo allo sbocco commerciale delle canzoni, trovandosi poi con "assoli di chitarra tagliati e brani che non devono essere più lunghi di tre minuti e mezzo sennò in radio te li sfumano. In black cat me ne sono fregato, come facevo ai tempi di Oro incenso e birra, quando non avevo niente da perdere. Cosa volete che perda, oggi, che ho 60 anni?".
L'album, composto da 13 tracce, esce domani in tutto il mondo in tre versioni differenti. Quella italiana, quella straniera (con canzoni in inglese e spagnolo) e quella per il mercato giapponese. Proprio in Giappone Zucchero arriva quest'anno dal vivo per la prima volta, come ospite speciale di Tomoyasu Hotei, chitarrista giapponese che ha suonato nella canzone Ti voglio sposare, presente in Black Cat. Il tour del disco inizierà invece il 16 settembre, con dieci date all'Arena di Verona e poi in tutta Europa.