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"Bilancio positivo" per l'Orvieto Festival 2023

La direttrice artistica Anna Leonardi: "L'anno prossimo ci piacerebbe aprire con Piovani, ma è ancora tutto da vedere..."

14 settembre 2023 | 15.54
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"Bilancio positivo" per l'edizione 2023, la settima, dell'Orvieto Festival Piana del Cavaliere, che chiuderà domenica prossima. Lo dice soddisfatta all'Adnkronos la direttrice artistica Anna Leonardi, con un margine di prudenza: "Abbiamo avuto importanti ospiti internazionali e un ottimo afflusso di spettatori nello scorso weekend (la rassegna si articola in due fine settimana, ndr), speriamo che il prossimo vada altrettanto bene". La chiusura della manifestazione, che "indaga i vari utilizzi della musica classica - spiega Leonardi - e che ha una prevalenza di musica da camera e sinfonica sulle altre forme di spettacolo", è affidata all'Orchestra della Scuola G. Sarti di Faenza, diretta da Jacopo Rivani. "Sarà un concerto corale - sottolinea la direttrice artistica - i cui proventi saranno devoluti all’Associazione Amici della Scuola di Musica Sarti e serviranno per acquistare nuovi strumenti musicali perché l'alluvione che ha colpito l'Emilia Romagna nel maggio scorso li ha distrutti tutti".

Un cartellone ricco, quello della settima edizione della kermesse che 'riempie' di musica, teatro e letteratura il cuore dell'Umbria. Iniziato l'8 settembre con il concerto di apertura del violinista Alessandro Quarta, l'Orvieto Festival si avvale di ben tre orchestre: l'Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani (in residenza), la Japan National Orchestra e l'Orchestra della Scuola di Musica G. Sarti di Faenza. E ancora, il Coro da Camera Vikra e gli allievi dell'Accademia di Alto Perfezionamento del Teatro Carlo Felice di Genova. Tra gli spettacoli più suggestivi c'è certamente 'Il Genio e il Divino' che "coniuga la musica di Johann Sebastian Bach ('L'Offerta Musicale' ndr) con l'arte visiva in una serie di tableaux vivants che ripropongono opere di Michelangelo e Raffaello", spiega Leonardi. Ma anche 'Lina's Rhapsody', una pièce su testo e regia di Valerio Ruiz con Massimo Wertmuller e Nicoletta Della Corte che racconta la regista Lina Wertmuller attraverso le sue canzoni, "perché è la musica il punto focale del nostro Festival", ribadisce la direttrice artistica.

Qualche anticipazione dell'edizione 2024? "Ci piacerebbe integrare varie forme d'arte, partendo sempre dalla musica e inserendo anche la scienza e la tecnologia, esplorando le varie modalità di ascolto, come quella con la visual art, oppure esperienze di ascolto immersive, per esempio al buio, ma non possiamo ancora dire troppo. Ci piacerebbe aprire con un concerto di Nicola Piovani, ma è ancora tutto da vedere...", conclude Anna Leonardi.

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