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Aragozzini: ''Mio rammarico è non essere riuscito a portare Proietti a Broadway''

''L'ho corteggiato per tutta la vita, con lui ogni spettacolo era un trionfo clamoroso''

Aragozzini: ''Mio rammarico è non essere riuscito a portare Proietti a Broadway''
03 novembre 2020 | 17.39
LETTURA: 3 minuti

(di Alisa Toaff)

"Sono stato il più grande corteggiatore di Proietti, lo volevo portare a Broadway, l'ho corteggiato fino a qualche anno fa ma non c'è stato verso". Così all'Adnkronos il produttore discografico, teatrale, e televisivo Adriano Aragozzini ricorda l'amico Gigi Proietti, scomparso ieri a 80 anni. ''Gli portai tutti gli sponsor che avevamo -racconta l'ex patron del Festival di Sanremo- avevo preparato persino una prevendita ipotetica ma lui tremava e diceva: "Io ho un humor particolare, che ne sai se agli italiani in America piace?'', e io gli rispondevo: ''Ma tu sei un artista mondiale', ma lui non accettò mai!. Con lui ogni spettacolo diventava un trionfo clamoroso -ricorda- nel 1988 ho realizzato un programma per Rai1 che si chiamava 'Di che vizio sei?' dove si parlava dei Peccati Capitali e siccome si trattava di una trasmissione un po' culturale, un po' comica e un po' alternativa mi sembrava perfetta per Proietti. Quando gli proposi il progetto lui mi chiese subito chi era la partner e quando gli dissi che era Milva accettò subito e fu un grande successo di ascolti''.

''Anni dopo -prosegue Aragozzini- nel 1998, feci quel grande evento che ebbe un successo clamoroso con Claudio Baglioni allo Stadio Olimpico, che per la prima volta si riempì completamente per due giorni. Dal '98 al 2000 ho ricominciato a corteggiare di nuovo Proietti, lo volevo presentare alla Curva Sud dello Stadio Olimpico di Roma visto che lui era un grande tifoso della Roma e lui sistematicamente mi diceva di no. Io feci di tutto per convincerlo -continua il produttore- lo invitavo a pranzo da solo, la sera lui mi invitava in un ristorante che amava molto e che faceva cucina calabrese assieme alla moglie e ai figli, mi invitava anche a teatro, veniva a casa mia e alla fine dopo un anno e mezzo finalmente accettò. Lo spettacolo allo Stadio Olimpico che si chiamava 'A me gli occhi 2000' fu un trionfo str aordinario. Avevamo programmato un solo spettacolo ma siccome fece subito il 'tutto esaurito' ne programmammo immediatamente un secondo''.

"Tra gii ospiti -ricorda ancora Aragozzini- c'erano anche Renzo Arbore e Renato Zero che era il cantante di Roma e la cosa più clamorosa fu che dopo aver fatto il 'tutto esaurito' la prima sera e il 'tutto esaurito' la seconda sera incassammo più di un miliardo. Proietti non ci credeva -aggiunge Aragozzini scoppiando in una fragorosa risata - 'ma come è possibile? Io faccio teatro! Era un uomo straordinario -sottolinea- poteva parlare di qualsiasi argomento, era colto e riusciva a raggiungere il cuore della gente. Dopo questo trionfo siamo rimasti sempre amici, feci grandi spettacoli in America con Renzo Arbore, ripresi dalla Rai, e quindi non potevo non portarci Gigi ma purtroppo lui non accettò mai''. Infine l'ex patron di Sanremo ricorda un aneddoto: "Era il '94 e c'erano i Mondiali di Calcio in America e giocava anche l'Italia. Io e Gigi nei momenti liberi andavamo a vedere la partita e una volta venne con noi anche Mara Venier. Quel giorno l'Italia perse 1 a 0 con l'Irlanda e lui disse: "Adrià, l'Italia è il nostro paese ed è chiaro che tifo l'Italia ma l'emozione che me dà la Magica (Roma, ndr) nun me la dà nessuno!''.

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