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Medici con la valigia: 10mila all'estero in dieci anni

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18 dicembre 2017 | 15.02
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Medici italiani sempre più pronti a 'fare la valigia'. In 10 anni - dal 2005 al 2015 - sono stati 10.104 gli 'espatriati', secondo i dati forniti dalla Commissione europea sulle migrazioni dei professionisti. La principale meta è la Gran Bretagna (33%), che da oltre un decennio si conferma al primo posto tra le preferenze dei neodottori in medicina che, ottenuta la qualifica in Italia, decidono o sono costretti a esercitarla, in modo permanete o temporaneo, all’estero. A seguire, la Svizzera (26%). Sono i dati del primo Rapporto sul sistema sanitario italiano, realizzato da Eurispes ed Enpam, sotto l’egida dell’Osservatorio su salute, previdenza e legalità, e presentato oggi a Roma.

I camici italiani sembrano i più propensi a partire: nell’ultimo decennio, su 100 dottori in medicina europei che lasciano il Paese d’origine, ben 52 sono nostri connazionali. Una percentuale notevole se si considera che il secondo Paese per maggiore numero di 'transfughi' medici, ossia la Germania, si ferma solo al 19%. Il dato è tanto più allarmante guardando al futuro prossimo, ovvero da oggi al 2025, periodo per il quale si prospetta una forte quota di pensionamenti.

Si stima che verranno collocati a riposo 47.300 medici specialisti del Ssn, a cui si aggiungono circa 8.200 tra medici universitari e specialisti ambulatoriali, mentre nello stesso periodo gli specialisti formati saranno solo 40.000. Se si conferma il trend dei giovani medici che scelgono l’estero, il saldo - avvertono gli autori del Rapporto - risulterà fortemente passivo, e i fenomeni di carenze professionali già diffusi ma non ancora esplosi nella loro drammaticità, si manifesteranno appieno, allargando oltre misura la forbice tra pensionamenti e nuovi ingressi.

Sul fronte delle previsioni di carenza di camici bianchi, 'l'invecchiamento' della professione, senza ricambio adeguato, nella medicina generale, rischia nel futuro prossimo di generare dei vuoti incolmabili. Secondo i dati forniti dal ministero della Salute e aggiornati al 2012, infatti, il comparto assorbiva 45.437 medici di medicina generale.

I dati della Federazione italiana dei medici medicina generale (Fimmg) indicano che circa 21.700 medici di base andranno in pensione entro il 2023, mentre il numero dei giovani medici 'in ingresso' si prevede non superiore alle 6.000 unità. Questo significherà una carenza di 16.000 medici di base e la quasi certezza che entro il prossimo decennio almeno un terzo dei residenti nella Penisola non potrà avvalersi del medico di famiglia, sottolinea il Rapporto.

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