A ognuno il vaccino influenzale più idoneo alla propria fascia d’età. Questo uno dei focus del 51° congresso di SItI, la Società Italiana di Igiene, che si tiene a Riva del Garda (Tn) fino al 20 ottobre. Un argomento importante, sottolineato anche da Seqirus, azienda specializzata nella produzione di vaccini antinfluenzali innovativi. Il legame tra età ed efficacia del vaccino, come sottolineato da Paolo Bonanni dell’Università di Firenze, è fondamentale per contrastare l’influenza, che a causa delle proprie complicazioni mette a rischio la salute di molti italiani: se il virus A colpisce prevalentemente la fascia più anziana, il virus B ha un impatto maggiore sui bambini e sugli adolescenti, rendendo fondamentale l’attenzione nella scelta del vaccino da somministrare.
In questo scenario il ministero della Salute si è espresso nella sua ultima Circolare sulla prevenzione e controllo dell’influenza, suggerendo l’utilizzo del vaccino adiuvato nei grandi anziani, poiché è in grado di fornire "una protezione superiore rispetto a quella del vaccino trivalente e quadrivalente non adiuvato". Oltre alle conferme sulla necessità di un'appropriatezza vaccinale in arrivo dall’estero (dagli Stati Uniti al Regno Unito), anche gli studi italiani confermano l’importanza di questa pratica: in un'indagine svolta dalle Università di Firenze e Genova tra i medici vaccinatori italiani, l’88% degli intervistati afferma che il vaccino adiuvato è la scelta più appropriata per i soggetti anziani, mentre il 67% degli intervistati riconosce che il vaccino quadrivalente è la scelta più appropriata per i più giovani. Tra loro la larga maggioranza (93%) si trova d’accordo sulla necessità di linee guida esplicite sulla scelta appropriata del vaccino, mentre una buona parte degli intervistati lamenta di non avere ricevuto tutti i vaccini disponibili (40%) o di averli ricevuti in quantità non sufficiente (36%).