Carenza di dispositivi di sicurezza, sovraffollamento nei reparti, scarsa aerazione e sanificazione, mancanza di personale. Sono soltanto alcune delle principali segnalazioni arrivate alla rete di avvocati di Consulcesi & Partners, specializzata nell'area dei diritti del mondo sanitario, che apre uno spaccato sulle gravi condizioni lavorative dei medici e operatori sanitari nei reparti Covid. Uno scenario desolante che costringe i professionisti a improvvisi spostamenti di reparto senza preavviso, lavoro in reparti sovraffollati e non conformi adibiti alle operazioni di vestizione e svestizione.
Consulcesi & Partners - riferisce una nota - ha raccolto le 10 segnalazioni più comuni che in questi mesi sono arrivate al network e che sono state oggetto di consulenza legale. Alcune di queste sono sfociate in iniziative stragiudiziali nei confronti delle strutture sanitarie per chiedere il ripristino di condizioni di lavoro più sicure ed appropriate alla situazione contingente. "Sulla scorta delle richieste che sono pervenute, emerge come gli operatori sanitari di alcune strutture si troverebbero ad operare senza il rispetto di adeguati standard di sicurezza e la situazione lavorativa sia divenuta ormai intollerabile", commentano i legali C&P.
Sulla base delle numerose segnalazioni da parte di tutte le professioni sanitarie che lamentano, ad una sola voce, una serie di criticità nella gestione dei pazienti Covid all'interno dei presidi ospedalieri, queste le 10 segnalazioni più comuni: carenza di presidi di sicurezza e loro non idoneità; illegittime richieste di assegnazione al lavoro in reparti Covid prive di formalità e senza alcuna preventiva verifica di omogeneità delle competenze specialistiche; insufficiente regolamentazione della turnistica e delle relative rotazioni, con conseguente sovraesposizione del personale sanitario al contatto con pazienti Covid; assenza o gravi carenze dei sistemi di aerazione a pressione negativa in violazione di quanto previsto dalle linee guida internazionali; sproporzione fra le risorse professionali sanitarie e un numero di pazienti/accessi.
E ancora: inadeguatezza dei locali adibiti alle operazioni di vestizione e svestizione; sovraffollamento dei locali, con conseguente impossibilità di mantenere le previste distanze con i pazienti e fra loro; assenza o grave carenza di percorsi Covid-19 definiti e riservati al passaggio nell'area del Pronto soccorso; soppressione di ferie e riposi del personale e mancata predisposizione di tutele assicurative adeguate ai rischi.