"La possibilità di ottimizzare risorse, personale, tecnologie e struttura è un moltiplicatore"
"Introduciamo nel nostro modello organizzativo un elemento: l'innovazione, che caratterizza l’Istituto. Noi siamo abituati a parlare di innovazione quando parliamo di tecnologia ma oggi parliamo di innovazione organizzativa: un nuovo modo di riuscire a vedere quanto fatto fino a ieri, aiutato dalla metodologia del Politecnico, che permette di raggiungere con le stesse risorse, come il capitale umano, gli investimenti e la tecnologia, un risultato migliore per i nostri pazienti". Lo ha detto Carlo Nicora, direttore generale Irccs Istituto nazionale dei tumori di Milano, in occasione della presentazione dei risultati della fase di studio del progetto “L’importanza del partenariato pubblico-privato nella gestione del paziente oncologico”, frutto della partnership tra Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori di Milano, Msd Italia e la School of management del Politecnico di Milano.
"Noi curiamo i pazienti, siamo qui per cercare di liberarli da questa malattia, il cancro. La possibilità di ottimizzare risorse, uomini, donne, tecnologie e struttura è un moltiplicatore - spiega Nicora - grazie a questa opportunità che ci è stata data e grazie all'innovazione organizzativa che mettiamo in campo".
La partnership ha l’obiettivo di ottimizzare i processi di presa in carico precoce e gestione del paziente al fine di raggiungere una diagnosi tempestiva della malattia, oltre che l’attuazione di un percorso di cura efficace e capace di rispondere alle esigenze del paziente e del proprio caregiver. "Per riuscire ad arrivare qui abbiamo utilizzato lo strumento della partnership pubblico privato: il pubblico, noi, l'Accademia, il Politecnico e in questo caso il privato Msd si sono messi insieme per cercare di riuscire ad aumentare il valore della nostra attività, che non è un valore economico, ma di servizio e di risultato. Quindi, per la prima volta la collaborazione pubblico privato è l'elemento chiave che ci caratterizza, non solo per l'aspetto finanziario, che è importante, ma poco cogente in questo, ma soprattutto per la contaminazione culturale. L'unione fa la forza e in questo caso abbiamo sostituito al segno del 'più', il 'per', che significa che aumentiamo il prodotto", conclude.