In vista dei continui "rapidi progressi nello sviluppo di nuovi medicinali per l'epatite C", l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha presentato in questi giorni a Barcellona, in occasione dell'International Liver Congress 2016, le nuove linee guida sul trattamento di questa condizione. Le indicazioni promuovono il passaggio ai nuovi e più efficaci farmaci, che "hanno il potenziale di curare la maggior parte delle persone che vivono con l'epatite C". Le prime raccomandazioni dell'Organizzazione risalgono infatti al 2014, "ma da allora molti nuovi medicinali sono strati approvati".
Nel mondo, rileva l'Oms, si stimano circa 130-150 milioni di persone con Hcv. E ogni anno muoiono circa 700 mila pazienti per complicanze legate alla malattia, fra cui cirrosi, tumore epatocellulare ed insufficienza epatica. I nuovi farmaci, antivirali ad azione diretta, sono molto più efficaci e facili da usare rispetto ai trattamenti precedenti. La terapia è di breve durata (8-12 settimane), semplice (1 pillola al giorno), con pochi effetti collaterali e consente di guarire oltre il 90% delle persone trattate. "Un enorme miglioramento" rispetto alle cure precedenti.
Le linee guida indicano come promuovere l'utilizzo di questi nuovi trattamenti, in particolare nei Paesi a basso e medio reddito, dove oggi poche persone accedono a questi farmaci. L'Oms riconosce comunque la difficoltà rappresentata oggi dall'alto costo di questi medicinali, che in alcuni Paesi oltretutto non sono stati ancora approvati. Il prezzo varia "drammaticamente": per un singolo paziente il trattamento in alcuni Paesi ricchi può superare i 100mila dollari.
Con la versione generica di questi antivirali però, il prezzo in altri Paesi fra cui l'India, è sceso a meno di 500 dollari a paziente. "Dal momento che i prezzi stanno calando rapidamente, e che questi medicinali sono facili da usare, hanno il potenziale di ridurre in modo drammatico le morti causate da epatite C", conclude l'Oms.
