"Le bugie, si dice, hanno le gambe corte. Ma quando riguardano la salute corrono abbastanza velocemente da raggiungere chi le crede e ucciderlo". Lo scrive il virologo Roberto Burioni nel suo ultimo libro 'Balle Mortali - meglio vivere con la scienza che morire coi ciarlatani' (edizione Rizzoli) in uscita il 9 ottobre. Burioni è professore ordinario di Microbiologia e Virologia all'Università VitaSalute San Raffaele di Milano. Negli ultimi anni Burioni è diventato sui social network, dove è molto attivo, l'obiettivo numero dei no-vax per le sue battaglie a favore delle vaccinazioni.
Nel suo nuovo libro, Burioni esamina da vicino una serie insieme tragica e grottesca di bufale pericolose, anzi di 'balle mortali' che ci mettono davanti agli occhi i rischi di affidarci ai ciarlatani invece che ai dati certi, alle prove sperimentali, al metodo scientifico della medicina. "Un bambino muore per un'otite curata con l'omeopatia invece che con antibiotici; una donna soccombe a un linfoma perché invece che a un oncologo si affida alla Nuova Medicina Germanica; una ragazzina non si risveglia da un coma diabetico perché i genitori ascoltano chi consiglia di somministrarle vitamine anziché insulina", si legge nel saggio.
E poi i casi famosi, dove il corto circuito tra medicina, informazione e pseudo-scienza, è diventato emblematico: Stamina e il metodo Di Bella. Ma nel saggio c'è spazio anche per l'anticancro di Liborio Bonifacio, ricavato in realtà da escrementi di capra. E sono centinaia di migliaia, nel mondo, le vittime delle sciocchezze divulgate dai negazionisti per i quali non è il virus Hiv a causare l’Aids.
"Cosa possiamo fare per difendere la nostra salute, quella dei nostri cari e dell'intera comunità dai danni prodotti dalle balle mortali? - si chiede Burioni - Dobbiamo difendere prima di tutto la ragione e la scienza, cioè quel metodo che da secoli ha permesso alla medicina di vincere malattie un tempo incurabili e aumentare non solo la durata ma anche la qualità della nostra vita; quel metodo oggi sotto attacco da parte della disinformazione e del nuovo oscurantismo in cui proliferano i ciarlatani. In campo medico, le 'fake news' possono uccidere, ed è un dovere civico smascherarle".