Oltre a un investimento di 350 mln entro il 2025 in Italia, l'azienda punta su collaborazioni strategiche per favorire accesso equo a cure
Gli italiani sono pessimisti sul futuro della salute: per cambiare la rotta, Novartis Italia punta sull'innovazione scientifica, con un investimento di 350 milioni di euro entro il 2025, e sulla collaborazione con tutti i partner (istituzioni nazionali e regionali, società scientifiche e associazioni pazienti) per reimmaginare la salute insieme e affrontare le principali sfide sanitarie del domani. Prima tra tutte la riduzione delle disuguaglianze nell'accesso alle cure e all'innovazione. Un percorso che - grazie alla firma di un protocollo di intesa con il Consiglio nazionale dei giovani (Cng), organo consultivo del Governo in tema di politiche giovanili - definirà la visione e le esigenze delle giovani generazioni che determineranno il futuro della salute nei prossimi anni. E' quanto emerso oggi a Roma in occasione della presentazione dell'indagine demoscopica 'La salute che verrà', promossa da Novartis e condotta da AstraRicerche sul futuro e sulla salute di domani, indagando il percepito e le aspettative di oltre mille tra cittadini e medici italiani.
"Investire sul futuro della salute e dunque sul futuro dell'Italia è un dovere per un'azienda come Novartis, fortemente radicata nel Paese e naturalmente proiettata al domani. Contribuiamo allo sviluppo del Paese e al futuro della salute - commenta Valentino Confalone, Country President Novartis Italia - attraverso investimenti mirati sull'innovazione, rafforzamento dei siti produttivi in Italia e partnership strategiche. Così abbiamo deciso di investire in Italia 350 milioni entro il 2025 per rafforzare la nostra attività di Ricerca & Sviluppo e quella di produzione nei poli di eccellenza di Torre Annunziata e di Ivrea. La salute del domani non si può reimmaginare da soli: così lavoriamo al fianco delle istituzioni nazionali e regionali e collaboriamo con il Consiglio nazionale dei giovani per integrare la visione delle nuove generazioni nella sanità del futuro".
Inoltre, l'impegno di Novartis Italia per il futuro della salute - evidenzia una nota - passa attraverso il lavoro a fianco di tutti gli attori del sistema Paese per massimizzare l'accesso alle cure e ridurre le disuguaglianze sanitarie. In primo luogo, garantendo che l'Italia rimanga un hub strategico per gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, ma anche collaborando alla creazione di modelli di accesso precoce che permettano ai pazienti italiani di beneficiare in tempi utili dei progressi scientifici che proprio la ricerca mette a disposizione. Infine, l'azienda si impegna a sostenere l'evoluzione del Servizio sanitario nazionale attraverso innovazione e partnership. Un impegno prima e oltre il farmaco, che si concretizza in servizi in grado di migliorare il percorso di cura del paziente dalla diagnosi al follow up, all'efficienza dei centri così come alla gestione del trattamento. Con questo obiettivo, l'azienda ha l'ambizione di siglare almeno un accordo di partnership con ognuna delle 20 Regioni italiane entro 5 anni per affrontare le sfide sanitarie delle comunità e collabora attivamente con il Consiglio nazionale dei giovani per integrare le necessità e le aspettative delle nuove generazioni nella costruzione della sanità del domani.
I giovani tra i 18 e 24 anni, secondo l'indagine demoscopica, sono senza dubbi gli italiani più proiettati nel futuro (45%) e anche i meno 'fatalisti': più di 8 su 10 sono infatti convinti di poterlo influenzare. Allo stesso tempo, però, sul futuro della salute sono tra i più pessimisti: il 41% crede che gli italiani staranno peggio entro 5 anni e addirittura il 55% entro 20 anni. Così, per delineare la sanità del domani, Novartis Italia ha scelto di coinvolgere direttamente le nuove generazioni e ha avviato una collaborazione strategica con il Consiglio nazionale dei giovani per integrare le loro visioni, preoccupazioni e suggerimenti.
"Alla visione negativa delle nuove generazioni rispetto al futuro della salute deve corrispondere lo sforzo di tutti gli attori del sistema Paese per invertire la rotta. E' un lavoro che il Cng fa quotidianamente da anni - afferma Maria Cristina Rosaria Pisani, presidente del Consiglio nazionale dei giovani - che ora si potrà impreziosire della collaborazione con Novartis. E' estremamente positivo che un'azienda voglia reimmaginare insieme ai giovani la salute del domani. Avvieremo un percorso che prenderà il via con alcuni tavoli di lavoro che coinvolgeranno attivamente giovani medici e ricercatori, rappresentanti dei pazienti e delle istituzioni e manager della sanità per raccogliere il loro punto di vista e le loro esigenze. L'obiettivo che ci siamo prefissi è quello di elaborare una serie di proposte durante gli Stati generali delle Politiche giovanili in programma all'inizio del 2024".