Migliora ancora la reputazione delle aziende farmaceutiche nel nostro Paese, secondo l'indagine Pharma RepTrak* 2020, 'fotografia' scattata per le società del settore in Italia presentata come ogni anno da The RepTrak Company, che assegna quest'anno 2,9 punti in più rispetto allo scorso anno. Lo studio traccia il percepito espresso da un campione rappresentativo della popolazione italiana (oltre 2.800 rispondenti) nei riguardi di 24 aziende farmaceutiche tra le principali del settore che operano in Italia. Il comparto nella sua totalità ha raggiunto una reputazione media pari a 70,9, superando la soglia dei '70 punti', valore che identifica una reputazione 'forte'.
Pharma RepTrak 2020 conferma dunque un andamento in crescita di quasi 3 punti (vs 67,9 del 2019), consolidando il rafforzamento della reputazione del settore che dal 2018 registra un incremento costante e significativo. L’indagine annuale sulla reputazione delle aziende farmaceutiche - informa una nota - è stata condotta nei primi mesi dell’anno, dunque in periodo pre-Covid a livello europeo, e mette in luce come il settore già all’inizio del 2020 registri un livello reputazionale forte e in crescita.
Tra i fattori che hanno svolto un ruolo fondamentale nell’incremento della reputazione del farmaceutico si evidenzia l’avvio di un più stretto dialogo con l’opinione pubblica nel corso del 2019, anche grazie a una rinnovata attività di comunicazione, che vede un numero sempre maggiore di aziende avvalersi dei social media. Nello stesso tempo le imprese del Pharma hanno mostrato la volontà di raccontarsi su temi rilevanti come l’impegno nella ricerca e sul versante della sostenibilità e di far conoscere gli importanti traguardi raggiunti in termini di contributo all’economia del paese. Al riguardo il comparto mette a segno risultati significativi. Come rileva Farmindustria, si registra negli ultimi 5 anni una crescita occupazionale del settore pari a +10% rispetto a +5% della media nazionale (dati Istat tra il 2014 e il 2019) e un incremento del fatturato che tocca nel 2019 i 34 miliardi di euro.
Dall’indagine - riferisce ancora la nota - osserviamo una crescente attenzione dell’opinione pubblica al ruolo sociale delle imprese, in particolare per quelle del settore farmaceutico, una aspettativa che si va rafforzando in tempo di pandemia. In questo periodo tra le sette dimensioni che formano la valutazione del pubblico assistiamo ad una crescita progressiva del peso attribuito alla responsabilità d’impresa, al punto che l’indicatore riduce il proprio divario rispetto alla dimensione "prodotti e servizi" delle aziende passando da 6,9 a 3,8 punti.
La pandemia di Covid-19 ha definitivamente posto al centro il benessere dei dipendenti e delle persone, associando di fatto il 'workplace' a un ruolo attivo da parte delle imprese sia in campo sociale che in tema di welfare. "Le aziende del settore farmaceutico in Italia - osserva Alessandro Detto, Senior vice president di The Reptrak Company - stanno raccogliendo quanto negli anni è stato seminato in termini di attenzione al benessere dell’individuo attraverso il loro 'core business' e ciò ha contribuito a un significativo incremento della loro reputazione".
Con l’inizio del 2020 grazie all’impegno dell’intero settore si è ridotta di oltre 7 punti percentuali rispetto al 2019 la quota di persone che non erano in grado di giudicare l’operato delle aziende farmaceutiche, i cosiddetti 'fence sitter'. Una maggiore comunicazione da parte delle aziende del comparto ha prodotto dunque un incremento del valore reputazionale riconosciuto.
"Anche nella fase di incertezza dovuta a Covid-19, le aziende farmaceutiche sembrano poi aver risposto alle attese dei cittadini, assicurando continuità produttiva, accesso alle cure e fornendo il proprio sostegno al sistema sanitario", afferma Sara Fargion, Vice president RepTrak company e Pharma industry practices leader. "A confermarlo - sottolinea - è il trend reputazionale di 7 principali aziende del settore farmaceutico (in ordine alfabetico: AbbVie, Gsk, Novartis, Msd, Pfizer, Roche e Sanofi) che secondo le rilevazioni condotte da RepTrak durante l’emergenza Covid e nei mesi immediatamente successivi (periodo marzo/luglio) segna una crescita di ulteriori 2 punti. In tal modo la reputazione di queste aziende fa da traino al comparto e si avvicina a settori quali mass market e retail che da sempre si collocano in una fascia reputazionale forte (>70)".
Quanto al percorso delle aziende farmaceutiche nel rapporto con l’opinione pubblica, Fargion osserva: "Oggi al tempo del Covid le aziende farmaceutiche hanno avuto un ruolo sul piano informativo riguardo al virus, attirando maggiormente le persone a visitare i propri siti internet o a seguire i loro canali social: per quest’ultimi l’indagine registra un incremento della rilevanza dei canali pari a 8,3 punti e in parallelo si osserva una crescita (+4,7) dell’interesse dei lettori per gli articoli legati al mondo farmaceutico. A tali risultati - conclude - ha certamente contribuito la maggiore presenza delle aziende farmaceutiche in Italia sui social media e il rafforzamento dell’utilizzo dei canali proprietari (owned media: sito web aziendale, social media)".
Interessante notare come delle 7 dimensioni che concorrono a formare la valutazione, il settore farmaceutico registri gli score più elevati in “prodotti e servizi di qualità” e ”innovazione”, riportando rispettivamente i punteggi di 72,1 e 70,7. Dall’analisi si registra infatti una crescita netta rispetto al 2016 di oltre 4 punti per “prodotti e servizi di qualità” e di +7,5 relativamente al giudizio sul tema innovazione. Covid-19 ha posto in evidenza ancora una volta con forza - si legge nella nota - l’importanza primaria della ricerca medica agli occhi dell’opinione pubblica nella corsa a terapie adeguate e vaccini contro il virus. In questo quadro in continuo divenire, dove ogni paese è alle prese con una pandemia difficile da sconfiggere e di proporzioni inaspettate, le aziende del settore farmaceutico si trovano a giocare un ruolo chiave, in prima linea, e sono chiamate ad affrontare nuove sfide e a ricercare risposte adeguate in stretta partnership con i diversi interlocutori del sistema salute.