"L'Italia sta diventando una realtà sempre più strategica per il gruppo farmaceutico Merck. Tutti abbiamo capito, dalla guerra in Ucraina e considerando la posizione della Cina, che è necessario rafforzarsi in Europa: per questa ragione il nostro impegno in Europa e in Italia sta diventando ancora più forte rispetto al passato". Lo sottolinea Ian Kirsten, presidente e amministratore delegato di Merck Italia, in un incontro con i giornalisti nel corso del congresso Ectrims 2022 ad Amsterdam.
"Stiamo investendo molto nella ricerca in Italia, abbiamo numerosi studi preclinici e clinici in corso", prosegue Kirsten. Nel nostro Paese si trova "il maggior numero di centri coinvolti nella sperimentazione del nuovo farmaco contro la sclerosi multipla evobrutinib: sono 23 centri, con 41 pazienti. L'Italia per noi è un Paese importante per la produzione e la ricerca anche perché i ricercatori sono altamente qualificati, preparativi e creativi. E' dunque un Paese strategico per Merck, uno dei Paesi in cui il nostro gruppo è più presente - rimarca Kirsten - con centri ad Ivrea, Milano, Bari e Guidonia. Stiamo ulteriormente rafforzando ed espandendo questi siti".
L'Italia ha avuto un ruolo importante nella sperimentazione di evobrutinib, "un farmaco effettivamente nuovo - spiega Kirsten - con inediti meccanismi d'azione per la sclerosi multipla. E' il primo farmaco che riesce ad arrivare nel cervello, dove si sviluppa l'infiammazione alla base della malattia. Questo farmaco la riduce, così si mantiene stabile anche il livello di disabilità. I dati degli studi di fase 3 saranno disponibili all'inizio del prossimo anno".