"I carboidrati non vanno consumati a cena perché fanno ingrassare". E' falso! A smontare la bufala, nelle settimane che precedono le festività più ricche di calorie dell'anno, sono gli esperti del'Istituto superiore di sanità (Issalute.it) in partnership con l'Adnkronos Salute. "Si tratta - spiegano - di una errata convinzione: non conta infatti in che momento della giornata si mangino carboidrati, ma piuttosto quanti se ne introducono quotidianamente e di quante calorie totali si compone la nostra dieta".
Pane, pasta e riso sono "alimenti ricchi di carboidrati: nutrienti che il nostro corpo utilizza in via preferenziale per ottenere energia. Per un’alimentazione equilibrata - proseguono - è sicuramente importante non mangiarne più del dovuto e stare attenti a consumarli in porzioni adeguate al proprio fisico, all'età e all'attività fisica svolta. E' bene, inoltre, avere degli accorgimenti: per esempio, evitare condimenti elaborati per i primi piatti, quindi più ricchi di grassi e difficili da digerire".
Tuttavia, "la convinzione che i carboidrati debbano essere esclusi dalla dieta, o che sia meglio assumerli durante il giorno e non la sera, è priva di fondamenta. La cronodieta è al centro di diverse ricerche scientifiche, che mirano a comprendere come le oscillazioni ormonali che si verificano durante la giornata possano avere una relazione con l’utilizzo dei nutrienti introdotti con l’alimentazione e come questa relazione possa giocare un ruolo importante nell'aumento e nella perdita di peso; discorso che è molto più generale rispetto al concentrarsi sul solo consumo di carboidrati durante il pasto serale. Ciò che è invece importante - evidenziano - è non consumare a tarda sera pasti troppo abbondanti, soprattutto ricchi in grassi poiché l’energia in eccesso acquisita prima di andare a letto viene più difficilmente bruciata ed ha maggiori probabilità di essere accumulata sotto forma di grasso corporeo".
"L'opinione comune, diffusa soprattutto tra gli sportivi, di non assumere carboidrati a cena - spiegano ancora gli esperti Iss - nasce principalmente dall’errata convinzione che se assunti prima di andare a dormire e in assenza di grosse attività fisiche, questi aumentino le probabilità di essere trasformati in grasso. E' bene sottolineare che il consumo energetico durante il sonno non è poi così diverso da quello di un'attività mattiniera sedentaria, come lo stare seduti a una scrivania davanti a un computer. Anzi, per chi la notte ha difficoltà a dormire, una cena a base di carboidrati - rilevano - sembra possa favorire il riposo notturno, stimolando la produzione di serotonina (l’ormone del benessere) utile per andare a dormire più rilassati e sazi".
E ancora, chiariscono, "in realtà, i carboidrati non fanno necessariamente ingrassare e questo non cambia in base al momento in cui vengono consumati: si ingrassa principalmente per un eccesso di calorie introdotte e per una errata distribuzione di nutrienti rispetto al fabbisogno dell’organismo. Se si mangia più del necessario, l’aumento di grasso corporeo è indipendente dalla composizione della dieta: a contare sono, infatti, le calorie totali. Allo stesso modo, una corretta quantità di calorie calcolata sul fabbisogno energetico personale e distribuita nelle giuste percentuali di nutrienti, non determina un aumento di peso, indipendentemente dal momento in cui vengono consumati alcuni alimenti rispetto ad altri".
"Chiaramente, la quantità di carboidrati da assumere ogni giorno varia da persona a persona; generalmente, dovrebbe ammontare circa al 45-60% delle calorie giornaliere assunte ed è sicuramente importante non eccedere. Tuttavia, più che porre attenzione al 'quando' si mangia è importante pensare al 'come' e 'cosa' mangiamo, stando attenti a seguire un’alimentazione corretta ed equilibrata. Non è, dunque, sconsigliato assumere carboidrati di sera, né essi rappresentano alcun pericolo per la nostra linea, se non in presenza di diverse prescrizioni mediche", avvertono dall'Iss.
"La pasta fa sempre ingrassare, l'ananas invece fa dimagrire". Ecco servita un'altra bufala, sempre in voga. "Non esistono alimenti buoni né cattivi: tutti gli alimenti vanno inseriti, nelle giuste proporzioni, nell'ambito di una dieta sana e varia", ribadiscono gli esperti smonta-fake news.
La frutta è "un alimento indispensabile per il nostro organismo ed è consigliabile consumarne almeno 3 porzioni al giorno accompagnate dal consumo quotidiano di almeno 2 porzioni di verdura. Tuttavia, non esistono alimenti che fanno dimagrire o che siano completi dal punto di vista nutritivo: l'alimentazione deve, quindi, essere varia e rapportata alle condizioni della persona e all'attività fisica che svolge. Escludere completamente alcuni alimenti dalla propria dieta per più di 7-10 giorni può provocare gravi carenze nutrizionali. Questo vale, in particolar modo - ribadiscono - per i carboidrati complessi (presenti in pasta e pane): essi sono la principale fonte di energia per il nostro organismo e possono essere alleati per il controllo del peso perché sono gli alimenti che maggiormente contribuiscono alla sensazione di sazietà".
"Inoltre, pane e pasta, specialmente se integrali, contenendo fibra favoriscono il transito intestinale e proteggono dallo sviluppo dei tumori del colon. In conclusione, in un'alimentazione equilibrata il 60% circa delle calorie quotidiane dovrebbe provenire dai carboidrati ed almeno i 3/4 dovrebbero essere assunti sotto forma di carboidrati complessi", concludono.