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Medicina: puntura lombare 'smart' abbatte effetti collaterali e costi

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05 marzo 2016 | 12.58
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Cambiando il modo di fare la puntura lombare e il tipo di ago si riduce di oltre 10 volte il numero dei pazienti che hanno cefalea dopo questa procedura, si riducono i giorni di degenza e i costi per il servizio sanitario. Lo evidenzia uno studio pubblicato sulla rivista 'Cephalalgia' a firma di un lavoro del gruppo dei neurologi del Cresm (Centro riferimento regionale per la sclerosi multipla) dell'Aou San Luigi di Orbassano (To), diretto da Antonio Bertolotto.

Secondo gli esperti questa riduzione delle giornate di ricovero inappropriate può portare a un risparmio di 300.000 euro all'anno in Piemonte, 3 milioni di euro in Italia, oltre a ridurre grandemente un dolore evitabile, e la paura, immotivata, della puntura lombare. Una procedura invasiva indispensabile in neurologia e in altre specialità mediche per prelevare del liquido, chiamato liquor, che avvolge il cervello e il midollo spinale e poter giungere alla diagnosi di malattie come la sclerosi multipla, le meningiti, le encefaliti e le emorragie subaracnoidee.

Questa tecnica, se eseguita con la procedura tradizionale utilizzata da decenni dai neurologi, causa una cefalea, denominata 'cefalea post puntura lombare', fino al 30% dei pazienti. Nel 10% dei casi la cefalea dura diversi giorni, costringe il paziente a rimanere sdraiato, ritarda la dimissione dall'ospedale e la ripresa della normale vita quotidiana. In rari casi è accompagnata da complicanze più serie che richiedono ulteriori accertamenti e terapie. Con la procedura utilizzata al Cresm la cefalea post-puntura lombare è stata riscontrata in meno del 2% dei pazienti ed è di minore durata e gravità.

Lo studio, che ha valutato 394 punture lombari eseguite da 7 neurologi, ha confrontato la procedura tradizionale con una nuova, ha testato 4 diversi tipi di ago ed è giunto a una chiara conclusione: la nuova procedura richiede un maggiore tempo, 15 minuti contro i 5 minuti della procedura tradizionale, necessita di una maggiore manualità ed esperienza da parte dei neurologi e di un ago diverso dal tradizionale, ma già in uso nei reparti di anestesia. Ma abbatte il rischio di complicanze comuni e i costi conseguenti.

La nuova procedura, messa a punto da Bertolotto, è utilizzata nella pratica clinica quotidiana al Cresm del San Luigi da 5 anni e si sta diffondendo nelle neurologie italiane e ben si inserisce anche nell’ambito del più articolato progetto aziendale 'Choosing wisely: scegliere con saggezza le prestazioni efficaci ed appropriate', avviato dal gennaio 2016 dalla direzione dell'Aou San Luigi.

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