Maria Rosaria Campitiello, capo del Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del ministero della Salute: "Nostro dovere è ribadire che sono sicuri e salvano vite umane"
"Il numero degli anziani italiani è il più alto d'Europa: un dato ben chiaro al ministro della Salute Schillaci e al Governo. Abbiamo da poco approvato il decreto che doveva tutelare, mettere insieme e integrare il Sistema sanitario nazionale e il sociale per l'anziano, per raggiungere una medicina personalizzata, per cercare di non farlo sentire soli i soggetti più fragili. Lo ha detto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 'la categoria degli anziani, insieme a quella dei bambini, va tutelata e protetta'. L'anziano va sostenuto da un punto di vista sociale, economico oltre che sanitario. Fondamentale è sensibilizzarli alla vaccinazione". Lo ha detto Maria Rosaria Campitiello, capo del Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del ministero della Salute, intervendo al convegno 'Prioritizzazione della prevenzione vaccinale contro le patologie respiratorie nell'anziano e nel fragile: esperti a confronto', promosso da Italia Longeva nell'Auditorium del ministero della Salute.
"E' vero, la pandemia ha un po' spaventato tutti per quanto riguarda il tema vaccinazioni – fa notare Campitiello - notiamo una certa stanchezza ma il nostro dovere è ribadire che esistono vaccini sicuri, che esistono vaccini che salvano la vita, che la vaccinazione è importante soprattutto nei soggetti fragili e negli anziani".
"Noi della squadra ce l'aspettavamo questa spinta al Fondo sanitario nazionale, già ribadita più volte dal primo ministro, che non c'è stata lo scorso anno solo perché si stavano affrontando le problematiche d'urgenza. Ma la volontà di finanziare il Fsn è stata ben presente in tutti i discorsi del premier Meloni e del ministro della Salute Schillaci, che ha combattuto in questi anni con tutta la forza che poteva perché è il primo, in quanto medico e rettore, a credere nel nostro sistema sanitario nazionale". Non solo risorse destinate a medici, infermieri, per l'assistenza più concreta, "ma molto si investirà anche nella ricerca, come ha più volte ribadito Schillaci".