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Ucraina, Conte: "Draghi e Guerini in Aula, serve chiarimento"

"Armi pesanti? Sì a difesa integrità del Paese, no a escalation"

(Fotogramma)
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28 aprile 2022 | 22.23
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"E' giusto che il presidente del Consiglio e il ministro della Difesa vengano in Parlamento e che ci sia un chiarimento sull'indirizzo politico che l'Italia porta nei tavoli internazionali". Così il leader M5S Giuseppe Conte a 'Piazzapulita', parlando del conflitto in Ucraina.

"Non si difendono le proprie terre a mani nude. E' chiaro che Zelensky e gli ucraini devono difendere le proprie terre" ma "a me sembra si stia andando verso una escalation militare - dice Conte - dove ci sono forze politiche, militari, convinte di andare verso questa escalation" e che puntano a un cambio di regime, "però attenzione: il nostro obiettivo è questo o difendere il diritto dell'Ucraina all'integrità territoriale e all'autodeterminazione?", afferma il leader M5S a proposito dell'invio di armi pesanti a Kiev. "Noi vogliamo una escalation diplomatica", rimarca l'ex premier.

Riguardo ai bombardamenti su Kiev durante la visita del segretario generale dell'Onu nella capitale ucraina, Conte afferma: "Quest'ultima notizia francamente desta ancora più angoscia e preoccupazione di quelle che già abbiamo, ci dà la prospettiva di un conflitto militare durissimo e anche di fronte a un passaggio come quello di Guterres a Kiev non si arresta assolutamente, anzi".

Poi, sul caso Petrocelli: "Quella roba lì è inaccettabile, vergognosa. Macchiare la nostra festa, il 25 aprile, con quella 'Z', è inaccettabile. Petrocelli è fuori dal M5S", ribadisce Conte, che sottolinea: "Faremo con le altre forze politiche tutte le iniziative, anche quelle dirette e indirette, perché Petrocelli si dimetta da presidente della Commissione Esteri".

Quanto alle elezioni in Francia, "ho dichiarato che non abbiamo nulla a che fare con le politiche della Le Pen - mette in chiaro - Mi hanno attribuito una simpatia lepenista: mai avuta. Per quanto riguarda Macron sarò più chiaro: la politica del M5S, obiettivi, principi e valori non sono perfettamente coincidenti con quelli di En Marche, il partito macroniano. Noi siamo molto più audaci in materia di giustizia sociale e transizione energetica". E' più contento che abbia vinto Macron? "Evidentemente sì, le mie congratulazioni sono state sincere", risponde l'ex premier.

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