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Terremoto tangenti, indagato Fontana

Si indaga per abuso d'ufficio. Il presidente della Regione Lombardia, che sarà interrogato lunedì: "Parlerò a chi di dovere quando sarò chiamato". Forza Italia nel caos

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)
08 maggio 2019 | 08.26
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C'è anche il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana tra gli indagati della doppia inchiesta che ha portato a 43 misure di custodia cautelare nei confronti di esponenti politici lombardi, amministratori pubblici e imprenditori. Il governatore lombardo risulterebbe indagato per abuso d'ufficio da lunedì scorso, ma solo nelle ultime ore la notizia è stata confermata.

Fontana sarà ascoltato dai magistrati milanesi lunedì prossimo, 13 maggio, per chiarire la sua posizione rispetto all'incarico conferito a Luca Marsico, ex consigliere regionale e socio del suo studio legale. Un episodio, che rientra nel fascicolo dell'inchiesta che ieri ha portato a 43 misure cautelari nei confronti di esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori accusati a vario titolo di corruzione e turbata libertà degli incanti, finalizzati all'aggiudicazione di appalti pubblici. Fontana dovrà far luce sulla nomina di Marsico come componente esterno di un 'Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici', incarico da 11.500 euro l'anno e 185 euro a seduta. 

Forza Italia nel caos

''Parlerò a chi di dovere quando sarò chiamato'', ha detto all'Adnkronos il presidente della Regione Lombardia, rifiutandosi di entrare nella ridda di voci e ipotesi su inchieste a orologeria o altro: ''Non intendo esprimere alcun giudizio - spiega- mi spiace''. Poi, parlando in serata ha spiegato: "Mi rasserena il fatto che non sia stata accertata alcuna violazione della procedura di nomina che è all'attenzione dei magistrati milanesi. Ho preso atto dell'invito a comparire. Mi rasserena altresì il fatto che tale contestazione nulla ha a che vedere con fenomeni di corruzione. Per quanto concerne la vicenda della nomina di Luca Marsico ribadisco che si è trattato come sempre di una procedura caratterizzata da trasparenza e da assoluta tracciabilità".

"In queste ore - ha affermato - percepisco un particolare impegno di alcuni media nel trascinare il mio nome nel fango. Non temo, e mi rivolgo in particolare ai cittadini lombardi, alcun attacco da parte di chicchessia, tantomeno di quei velinari che in queste ore alimentano e gonfiano ogni fake news".

Se nell'ordinanza dell'inchiesta emerge solo che Fontana è vittima di un tentativo di corruzione da parte del forzista varesino Gioacchino Caianiello che gli propone un baratto illecito - la nomina alla direzione Formazione della Regione dell'attuale direttore generale di Afol Metropolitana in cambio di consulenze a favore di Marsico - in "recenti intercettazioni" sarebbe lo stesso Caianiello, spiegano fonti investigative, a svelare l'incarico che l'ex consigliere avrebbe ottenuto in Regione Lombardia.

Nelle intercettazioni si farebbe dunque riferimento alla delibera con cui viene proposto, nell'ottobre 2018, alla giunta regionale di nominare Marsico come componente esterno di un 'Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici'. Delibera recuperata dagli inquirenti lo scorso fine settimana e in cui emergerebbero due irregolarità: all'avviso pubblico di nomina, come emerge dall'imputazione, partecipano circa 60 persone e Marsico avrebbe avuto il "dovere di astensione" per il conflitto di interessi - visto che è socio dello studio legale di Fontana (il quale dopo l'elezione avrebbe ceduto le sue quote alla figlia, ndr) - e sarebbe incorso nella "violazione del principio di imparzialità", perché sarebbe stato preferito ad altri candidati. 

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