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Scintille Conte-Tajani su armi a Israele

Durante il Question Time sulla crisi in Medio Oriente. Il leader del M5S: "Rivendico giudizio di vigliaccheria del governo". Il ministro: "Codardi stanno da qualche altra parte"

Il leader del M5S Giuseppe Conte (Fotogramma)
Il leader del M5S Giuseppe Conte (Fotogramma)
15 novembre 2023 | 20.39
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Scintille in Aula alla Camera tra Antonio Tajani e Giuseppe Conte durante il Question Time, nel corso del quale il presidente del M5S ha chiesto lo stop all'invio di armi a Israele e ha parlato di "mancanza di coraggio" da parte del governo e di un "atteggiamento codardo", assunto il 27 ottobre alle Nazioni Unite con l'astensione alla risoluzione sulla tregua umanitaria. "I codardi non siedono certo sui banchi di questo governo. Forse i codardi stanno da qualche altra parte, onorevole Conte, qui non c'è nessun codardo e la prego di utilizzare un linguaggio più consono da parte di un uomo che è stato presidente del Consiglio", ha replicato un ministro degli Esteri visibilmente irritato, rivolgendosi a Conte durante la sua risposta al quesito di Nicola Fratoianni per Avs.

Ma al termine del Question Time, il leader del M5S torna a prendere la parola: "Il ministro Tajani, nel rispondere ad altri interroganti, è tornato sul quesito posto da noi e si è rivolto a me con tono alterato. Al ministro Tajani non mancano certo occasioni per parlare col favore dei riflettori, ma rivolgendosi a me personalmente, in risposta ad altro quesito, ha violato il regolamento. Non ho problemi nel merito, nel confrontarmi col ministro Tajani, ma questa violazione del regolamento altera non solo le regole della Camera ma anche la logica della simmetria del contraddittorio", continua Conte, che viene interrotto dalle proteste della maggioranza.

"Guardate che riguarda anche voi, a meno che non pensiate di star sempre nella maggioranza", dice il leader del M5S rivolgendosi ai colleghi della maggioranza, per poi riprendere: "dicevo, si crea un'alterazione del contraddittorio perché il ministro, oltre a non aver compreso, credo in buona fede, il quesito, perché non ha risposto, in più mi attribuisce la volontà di avergli attribuito un appellativo su qualità caratteriali sue personali che invece esulano dal giudizio politico che rivendico di vigliaccheria del governo", conclude Conte.

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